La Fondazione Sasso Corbaro mette a disposizione le proprie competenze per progetti consulenziali nell’ambito delle Medical Humanities e dell’etica. Supportata dal Centro di Documentazione e dal Centro di Ricerca in Medical Humanities, la consulenza della Fondazione Sasso Corbaro si contraddistingue per la capacità di coniugare diverse discipline e metodologie, realizzando progetti di natura sia teorica sia applicata.
Contatti: consulenza@sasso-corbaro.ch
Progetti consulenziali in corso
Sostegno ai familiari curanti di utenti con disturbo dello spettro autistico (DSA) in situazioni di urgenza e non
Finanziato dalla Divisione dell’azione sociale e delle famiglie del Dipartimento della sanità e della socialità, su proposta dell’Associazione Autismo Svizzera e della Fondazione Oltre Noi, sviluppato e condotto da Fondazione ARES, Pro Infirmis, ABAD e Fondazione Sasso Corbaro.
Il progetto intende studiare e introdurre nuove modalità di intervento per permettere la gestione delle situazioni di urgenza dei famigliari curanti di persone con un disturbo dello spettro autistico (DSA), neurodiversità che per la sua complessità e particolarità, necessita di un approccio specialistico con figure professionali adeguatamente formate.
La mancanza in certe situazioni di una rete sociale attiva, la chiusura di alcune famiglie rispetto ad aiuti esterni, il tempo di attesa prima che i servizi che operano sul territorio possano prendere in carico una nuova situazione, rendono necessaria la riflessione sul concetto di urgenza e soprattutto di prevenzione dell’urgenza, nonché di nuove prospettive e strategie.
Sarà, quindi, fondamentale intensificare la collaborazione e valutare sinergie tra i servizi, come pure promuovere una cultura della cura condivisa e della prevenzione per poter affrontare situazioni di urgenza con le conoscenze e gli strumenti adeguati.
Attraverso la ricerca e la sperimentazione si vuole, quindi, creare una risposta operativa e tempestiva alle segnalazioni e alle richieste di urgenza di famigliari di persone con DSA nel Canton Ticino che favorisca il mantenimento e lo sviluppo delle competenze personali e nel rispetto del diritto all’autodeterminazione.
Il fine ultimo, infatti, è offrire un sostegno adeguato e competente per evitare, dove possibile, il ricovero, per favorire il mantenimento nel luogo di vita e per garantire la partecipazione sociale. Agevolare e assicurare una continuità di intervento, risulta pertanto fondamentale, quando i familiari curanti sono confrontati con una situazione di crisi o di urgenza.
Da un quartiere alla Casa: il ruolo della narrazione compassionevole come Cura del dolore ontologico
La riflessione sulla Casa deve superare i limiti imposti da una riduttiva interpretazione della Casa come luogo predeterminato e deve abbracciare una contemplazione della parola Cura in tutta la sua radicalità. Casa e Cura sono due facce della stessa medaglia. E questo è tanto più vero per persone con disabilità e per i loro famigliari, proprio perché la condizione di disabilità le predispone al sentire l’urto dell’esistenza in tutta la sua forza. La Casa è luogo di Cura, intesa come tentativo di narrare, e quindi trovare, il senso del dolore ontologico che segna le nostre esistenze. Si tratta di una narrazione compassionevole, proprio per il suo soffrire insieme agendo per alleviare questa sofferenza ontologica attraverso parole che sono ricami di sensi e significati. Allora, anche un quartiere può divenire Casa attraverso una narrazione compassionevole condivisa che è Cura del nostro senso d’esistere e, quindi, del nostro dolore ontologico. La domanda da cui partire appare, dunque, in tutta la sua radicalità: come una narrazione compassionevole può trasformare il quartiere in una Casa, luogo di Cura del nostro dolore ontologico, soprattutto per persone con disabilità e loro famigliari che percepiscono e testimoniano l’urto dell’esistenza?
Progetto consulenziale per Autismo Svizzera e Fondazione Oltre Noi.
Commissione di Etica Clinica nell'ambito della Disabilità
Fondata nel 2022 dalla Fondazione Sasso Corbaro su mandato del Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS), la Commissione di Etica Clinica nell’ambito della Disabilità (COMED) ha lo scopo di aiutare le persone, le famiglie e le istituzioni ad affrontare situazioni difficili, in cui non è chiaro quale sia la strada giusta da intraprendere.
Le problematiche etiche nell’ambito della disabilità si presentano in modo eterogeneo e specifico e riguardano i “grandi” temi (ad esempio limitazione dei trattamenti, fine vita) così come le pratiche di cura e di assistenza quotidiane (ad esempio contenzione, gestione dei trattamenti) e le attenzioni rivolte al qui ed ora della persona, alla sua emancipazione e al suo benessere generale (ad esempio autodeterminazione, possibilità di comunicazione, sessualità). Inoltre, la ricerca in letteratura in questo ambito è ancora oggi un terreno lasciato perlopiù inesplorato dalla riflessione etica.
La COMED assume quindi il ruolo di un gruppo di persone dotate del tempo, degli strumenti e delle competenze specifiche per far fronte a questa carenza, colmando una lacuna che può esporre le persone con disabilità, i loro famigliari e i curanti al rischio di vedere negati o violati i loro diritti.