7° Percorso etico-cinematografico dell’Ospedale Civico di Lugano
Aula Magna
Ospedale Civico
Via Tesserete 46
Lugano
11 Gennaio -
20 Dicembre 2011
Martedì: 20.00-22.30
Entrata libera
Si è spesso fatto notare che psicanalisi e cinema sono coetanei. Quando infatti nel dicembre del 1895 i fratelli Lumière proiettarono il primo film in un seminterrato parigino, Sigmund Freud e Joseph Breuer avevano appena dato alle stampe gli Studi sull’isteria, testo che segna la nascita della psicanalisi. Fra i tanti temi affrontati dalla psicanalisi e ripresi dal cinema, il lutto è stato ed è sicuramente uno dei più incalzanti e più appassionanti. Abbiamo pianto (lutto viene dal latino luge ̄re, piangere) con i protagonisti ai funerali dei loro padri e dei loro figli, abbiamo sofferto con loro per la scomparsa delle loro mogli o dei loro amici. Ma il cinema, come la psicoanalisi, sa che il lutto non è soltanto lo stato che segue la perdita di una persona cara, che essa muoia o decida semplicemente di lasciarci. Si può patire perché si è abbandonato un luogo, per un fallimento personale, per la perdita del proprio stato sociale, o anche di una parte o funzione del proprio corpo, o di un oggetto, per quanto piccolo o di scarso valore economico. Diversi possono essere gli oggetti rimpianti – dall’amante alla bicicletta – e diversi sono gli espedienti per fronteggiare lo strazio: dalla disperazione all’oblio, dalla rappresaglia alla mistificazione, dal senso di colpa alla paura. Ecuba, in lutto, si graffia le guance, mentre Priamo si cosparge di letame. I film che proponiamo quest’anno raccontano la perdita, ma soprattutto la mancanza, lo smarrimento che l’accompagna. Rappresentano ognuno l’elaborazione, individuale o collettiva, di queste dolorose privazioni. Ridisegnano, seguendoli pedissequamente o sovvertendone i meccanismi, isolandoli o contraendoli, i momenti di quello che Freud ha chiamato il lavoro del lutto: il rifiuto della perdita, l’accettazione e infine il distacco dall’oggetto perduto. Sono storie di lutto, e storie di cordoglio, quel lutto, divenuto pubblico, che gli inglesi chiamano mourning. Che tratteggino rituali comuni oppure originali, che propongano cerimonie familiari o liturgie esotiche, sono storie che già raccontano un distacco, poiché, in fondo, «cercando che i morti non siano morti, cominciamo a farli effettivamente morire in noi» (B. Croce, Frammenti di etica).
Si è spesso fatto notare che psicanalisi e cinema sono coetanei. Quando infatti nel dicembre del 1895 i fratelli Lumière proiettarono il primo film in un seminterrato parigino, Sigmund Freud e Joseph Breuer avevano appena dato alle stampe gli Studi sull’isteria, testo che segna la nascita della psicanalisi. Fra i tanti temi affrontati dalla psicanalisi e ripresi dal cinema, il lutto è stato ed è sicuramente uno dei più incalzanti e più appassionanti. Abbiamo pianto (lutto viene dal latino luge ̄re, piangere) con i protagonisti ai funerali dei loro padri e dei loro figli, abbiamo sofferto con loro per la scomparsa delle loro mogli o dei loro amici. Ma il cinema, come la psicoanalisi, sa che il lutto non è soltanto lo stato che segue la perdita di una persona cara, che essa muoia o decida semplicemente di lasciarci. Si può patire perché si è abbandonato un luogo, per un fallimento personale, per la perdita del proprio stato sociale, o anche di una parte o funzione del proprio corpo, o di un oggetto, per quanto piccolo o di scarso valore economico. Diversi possono essere gli oggetti rimpianti – dall’amante alla bicicletta – e diversi sono gli espedienti per fronteggiare lo strazio: dalla disperazione all’oblio, dalla rappresaglia alla mistificazione, dal senso di colpa alla paura. Ecuba, in lutto, si graffia le guance, mentre Priamo si cosparge di letame. I film che proponiamo quest’anno raccontano la perdita, ma soprattutto la mancanza, lo smarrimento che l’accompagna. Rappresentano ognuno l’elaborazione, individuale o collettiva, di queste dolorose privazioni. Ridisegnano, seguendoli pedissequamente o sovvertendone i meccanismi, isolandoli o contraendoli, i momenti di quello che Freud ha chiamato il lavoro del lutto: il rifiuto della perdita, l’accettazione e infine il distacco dall’oggetto perduto. Sono storie di lutto, e storie di cordoglio, quel lutto, divenuto pubblico, che gli inglesi chiamano mourning. Che tratteggino rituali comuni oppure originali, che propongano cerimonie familiari o liturgie esotiche, sono storie che già raccontano un distacco, poiché, in fondo, «cercando che i morti non siano morti, cominciamo a farli effettivamente morire in noi» (B. Croce, Frammenti di etica).
Film
11 Gennaio 2011
20.00
Pedro Almodovar, Spagna, 2009
Introduzione di Mario Botta, architetto
Pedro Almodovar, Spagna, 2009
Introduzione di Mario Botta, architetto
Mateo Blanco è stato un regista. Oggi non lo è più. È un non vedente che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Ora firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. È ancora un uomo affascinante che ha deciso di prendere dalla vita quello che gli può ancora dare ma, al contempo, che sa di avere un grande bisogno dell’assistenza della produttrice Judit e di suo figlio Diego. La donna conosce perfettamente il tragico triangolo che ha visto coinvolto Mateo, il ricco Ernesto Martel e l’affascinante Lena. Harry deciderà di narrarlo anche a Diego.
Mateo Blanco è stato un regista. Oggi non lo è più. È un non vedente che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Ora firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. È ancora un uomo affascinante che ha deciso di prendere dalla vita quello che gli può ancora dare ma, al contempo, che sa di avere un grande bisogno dell’assistenza della produttrice Judit e di suo figlio Diego. La donna conosce perfettamente il tragico triangolo che ha visto coinvolto Mateo, il ricco Ernesto Martel e l’affascinante Lena. Harry deciderà di narrarlo anche a Diego.
Mateo Blanco è stato un regista. Oggi non lo è più. È un non vedente che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Ora firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. È ancora un uomo affascinante che ha deciso di prendere dalla vita quello che gli può ancora dare ma, al contempo, che sa di avere un grande bisogno dell’assistenza della produttrice Judit e di suo figlio Diego. La donna conosce perfettamente il tragico triangolo che ha visto coinvolto Mateo, il ricco Ernesto Martel e l’affascinante Lena. Harry deciderà di narrarlo anche a Diego.
Mateo Blanco è stato un regista. Oggi non lo è più. È un non vedente che ha deciso di tagliare i ponti con il passato cambiando anche nome. Ora firma romanzi, soggetti e sceneggiature con lo pseudonimo Harry Caine. È ancora un uomo affascinante che ha deciso di prendere dalla vita quello che gli può ancora dare ma, al contempo, che sa di avere un grande bisogno dell’assistenza della produttrice Judit e di suo figlio Diego. La donna conosce perfettamente il tragico triangolo che ha visto coinvolto Mateo, il ricco Ernesto Martel e l’affascinante Lena. Harry deciderà di narrarlo anche a Diego.
Film
18 Gennaio 2011
20.00
Atom Egoyan, Canada, 1997
Introduzione di Fabio Pusterla, poeta
Atom Egoyan, Canada, 1997
Introduzione di Fabio Pusterla, poeta
La tragedia ha colpito un paese del New Hampshire: un autobus scolastico finisce in un laghetto ghiacciato, provocando la morte di tutti i bambini e i ragazzi trasportati. Due soli superstiti: l’adolescente Nicole, inchiodata su una sedia a rotelle, e l’adulta Dolores che conduceva il bus. Arriva sul posto l’avvocato Stephens che cerca di convincere i genitori delle vittime a chiedere i danni in sede giudiziaria. Non è un film di denuncia sociale né un dramma giudiziario o una detective story. I suoi temi sono altrove: la sopravvivenza a una tragedia familiare, l’elaborazione del lutto, il senso di colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore. Gran Premio della Giuria a Cannes.
La tragedia ha colpito un paese del New Hampshire: un autobus scolastico finisce in un laghetto ghiacciato, provocando la morte di tutti i bambini e i ragazzi trasportati. Due soli superstiti: l’adolescente Nicole, inchiodata su una sedia a rotelle, e l’adulta Dolores che conduceva il bus. Arriva sul posto l’avvocato Stephens che cerca di convincere i genitori delle vittime a chiedere i danni in sede giudiziaria. Non è un film di denuncia sociale né un dramma giudiziario o una detective story. I suoi temi sono altrove: la sopravvivenza a una tragedia familiare, l’elaborazione del lutto, il senso di colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore. Gran Premio della Giuria a Cannes.
La tragedia ha colpito un paese del New Hampshire: un autobus scolastico finisce in un laghetto ghiacciato, provocando la morte di tutti i bambini e i ragazzi trasportati. Due soli superstiti: l’adolescente Nicole, inchiodata su una sedia a rotelle, e l’adulta Dolores che conduceva il bus. Arriva sul posto l’avvocato Stephens che cerca di convincere i genitori delle vittime a chiedere i danni in sede giudiziaria. Non è un film di denuncia sociale né un dramma giudiziario o una detective story. I suoi temi sono altrove: la sopravvivenza a una tragedia familiare, l’elaborazione del lutto, il senso di colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore. Gran Premio della Giuria a Cannes.
La tragedia ha colpito un paese del New Hampshire: un autobus scolastico finisce in un laghetto ghiacciato, provocando la morte di tutti i bambini e i ragazzi trasportati. Due soli superstiti: l’adolescente Nicole, inchiodata su una sedia a rotelle, e l’adulta Dolores che conduceva il bus. Arriva sul posto l’avvocato Stephens che cerca di convincere i genitori delle vittime a chiedere i danni in sede giudiziaria. Non è un film di denuncia sociale né un dramma giudiziario o una detective story. I suoi temi sono altrove: la sopravvivenza a una tragedia familiare, l’elaborazione del lutto, il senso di colpa degli adulti quando un bambino muore, la convivenza con il dolore. Gran Premio della Giuria a Cannes.
Film
1° Febbraio 2011
20.00
Lawrence Kasdan, USA, 1988
Introduzione di Fabiano Alborghetti, poeta
Lawrence Kasdan, USA, 1988
Introduzione di Fabiano Alborghetti, poeta
La morte tragica dell’unico figlio induce Sarah a lasciare il marito Macon, autore di guide turistiche che si trasferisce in casa dei suoi fratelli scapoli. Muriel, estroversa istruttrice di cani, fa breccia nel suo muro d’isolamento. Quando torna la moglie, Macon deve scegliere. Tratto da un romanzo di Anne Tyler, il 4° film di Kasdan bilancia con sagacia dramma e commedia, analisi psicologica e bozzetto, gravità e leggerezza. Ottimo trio di attori e Oscar per G. Davis come attrice non protagonista.
La morte tragica dell’unico figlio induce Sarah a lasciare il marito Macon, autore di guide turistiche che si trasferisce in casa dei suoi fratelli scapoli. Muriel, estroversa istruttrice di cani, fa breccia nel suo muro d’isolamento. Quando torna la moglie, Macon deve scegliere. Tratto da un romanzo di Anne Tyler, il 4° film di Kasdan bilancia con sagacia dramma e commedia, analisi psicologica e bozzetto, gravità e leggerezza. Ottimo trio di attori e Oscar per G. Davis come attrice non protagonista.
La morte tragica dell’unico figlio induce Sarah a lasciare il marito Macon, autore di guide turistiche che si trasferisce in casa dei suoi fratelli scapoli. Muriel, estroversa istruttrice di cani, fa breccia nel suo muro d’isolamento. Quando torna la moglie, Macon deve scegliere. Tratto da un romanzo di Anne Tyler, il 4° film di Kasdan bilancia con sagacia dramma e commedia, analisi psicologica e bozzetto, gravità e leggerezza. Ottimo trio di attori e Oscar per G. Davis come attrice non protagonista.
La morte tragica dell’unico figlio induce Sarah a lasciare il marito Macon, autore di guide turistiche che si trasferisce in casa dei suoi fratelli scapoli. Muriel, estroversa istruttrice di cani, fa breccia nel suo muro d’isolamento. Quando torna la moglie, Macon deve scegliere. Tratto da un romanzo di Anne Tyler, il 4° film di Kasdan bilancia con sagacia dramma e commedia, analisi psicologica e bozzetto, gravità e leggerezza. Ottimo trio di attori e Oscar per G. Davis come attrice non protagonista.
Film
15 Febbraio 2011
20.00
Clint Eastwood, USA, 2008
Introduzione di Mario Branda, avvocato
Clint Eastwood, USA, 2008
Introduzione di Mario Branda, avvocato
Los Angeles, marzo 1928. In una mattinata di sabato Christine Collins, una giovane donna che lavora in un centralino, lascia a casa da solo il giudizioso figlio Walter che ha avuto da un uomo che li ha abbandonati. Al ritorno dal lavoro fa una terribile scoperta: il bambino non c’è più e di lui si è persa ogni traccia. Finché, 5 mesi dopo, la polizia locale che non gode di buona reputazione, sembra aver risolto il caso. Consegna infatti a Christine un bambino che dice di esser Walter e che un po’ gli assomiglia. La madre è però certa che non si tratti di suo figlio ed è supportata in questo anche da altre persone che lo conoscevano bene, a partire dalla maestra. Le autorità di polizia, sostenute da un’opinione pubblica desiderosa di rassicuranti lieto fine, insistono nella loro versione fino a decidere di internare Christine attribuendole disturbi mentali che l’avrebbero spinta a non riconoscere nel sedicente Walter il proprio figlio. Christine però non si arrende e, sostenuta dal reverendo Guistav Briegleb, continua a lottare perché le ricerche di Walter continuino.
Los Angeles, marzo 1928. In una mattinata di sabato Christine Collins, una giovane donna che lavora in un centralino, lascia a casa da solo il giudizioso figlio Walter che ha avuto da un uomo che li ha abbandonati. Al ritorno dal lavoro fa una terribile scoperta: il bambino non c’è più e di lui si è persa ogni traccia. Finché, 5 mesi dopo, la polizia locale che non gode di buona reputazione, sembra aver risolto il caso. Consegna infatti a Christine un bambino che dice di esser Walter e che un po’ gli assomiglia. La madre è però certa che non si tratti di suo figlio ed è supportata in questo anche da altre persone che lo conoscevano bene, a partire dalla maestra. Le autorità di polizia, sostenute da un’opinione pubblica desiderosa di rassicuranti lieto fine, insistono nella loro versione fino a decidere di internare Christine attribuendole disturbi mentali che l’avrebbero spinta a non riconoscere nel sedicente Walter il proprio figlio. Christine però non si arrende e, sostenuta dal reverendo Guistav Briegleb, continua a lottare perché le ricerche di Walter continuino.
Los Angeles, marzo 1928. In una mattinata di sabato Christine Collins, una giovane donna che lavora in un centralino, lascia a casa da solo il giudizioso figlio Walter che ha avuto da un uomo che li ha abbandonati. Al ritorno dal lavoro fa una terribile scoperta: il bambino non c’è più e di lui si è persa ogni traccia. Finché, 5 mesi dopo, la polizia locale che non gode di buona reputazione, sembra aver risolto il caso. Consegna infatti a Christine un bambino che dice di esser Walter e che un po’ gli assomiglia. La madre è però certa che non si tratti di suo figlio ed è supportata in questo anche da altre persone che lo conoscevano bene, a partire dalla maestra. Le autorità di polizia, sostenute da un’opinione pubblica desiderosa di rassicuranti lieto fine, insistono nella loro versione fino a decidere di internare Christine attribuendole disturbi mentali che l’avrebbero spinta a non riconoscere nel sedicente Walter il proprio figlio. Christine però non si arrende e, sostenuta dal reverendo Guistav Briegleb, continua a lottare perché le ricerche di Walter continuino.
Los Angeles, marzo 1928. In una mattinata di sabato Christine Collins, una giovane donna che lavora in un centralino, lascia a casa da solo il giudizioso figlio Walter che ha avuto da un uomo che li ha abbandonati. Al ritorno dal lavoro fa una terribile scoperta: il bambino non c’è più e di lui si è persa ogni traccia. Finché, 5 mesi dopo, la polizia locale che non gode di buona reputazione, sembra aver risolto il caso. Consegna infatti a Christine un bambino che dice di esser Walter e che un po’ gli assomiglia. La madre è però certa che non si tratti di suo figlio ed è supportata in questo anche da altre persone che lo conoscevano bene, a partire dalla maestra. Le autorità di polizia, sostenute da un’opinione pubblica desiderosa di rassicuranti lieto fine, insistono nella loro versione fino a decidere di internare Christine attribuendole disturbi mentali che l’avrebbero spinta a non riconoscere nel sedicente Walter il proprio figlio. Christine però non si arrende e, sostenuta dal reverendo Guistav Briegleb, continua a lottare perché le ricerche di Walter continuino.
Film
8 Marzo 2011
20.00
Richard Attenborough, G. Bretagna, 1993
Introduzione di Caterina Wolf, psicanalista
Richard Attenborough, G. Bretagna, 1993
Introduzione di Caterina Wolf, psicanalista
Ambientato nel 1952 in un college di Oxford racconta la storia d’amore di Clive Staples Lewis – squisito poligrafo che deve la sua fama agli studi sul Medioevo e sul Rinascimento – con Joy Gresham, scrittrice e poetessa americana. Amore che sfocia in un matrimonio celebrato due volte e si conclude con la prematura morte di lei. Scritto nel 1985, in parte ispirato a Diario di un dolore (A Grief Observed, 1961) di C.S. Lewis torna sullo schermo affidato alla solida competenza di Attenborough, è un film per chi ama le ombre, le sfumature, i ritmi narrativi lenti, la sordina delle emozioni e per chi ha la forza di coltivare la speranza anche quando si trova nella più profonda disperazione. La concertazione degli attori è ammirevole, bella la fotografia di Roger Pratt.
Ambientato nel 1952 in un college di Oxford racconta la storia d’amore di Clive Staples Lewis – squisito poligrafo che deve la sua fama agli studi sul Medioevo e sul Rinascimento – con Joy Gresham, scrittrice e poetessa americana. Amore che sfocia in un matrimonio celebrato due volte e si conclude con la prematura morte di lei. Scritto nel 1985, in parte ispirato a Diario di un dolore (A Grief Observed, 1961) di C.S. Lewis torna sullo schermo affidato alla solida competenza di Attenborough, è un film per chi ama le ombre, le sfumature, i ritmi narrativi lenti, la sordina delle emozioni e per chi ha la forza di coltivare la speranza anche quando si trova nella più profonda disperazione. La concertazione degli attori è ammirevole, bella la fotografia di Roger Pratt.
Ambientato nel 1952 in un college di Oxford racconta la storia d’amore di Clive Staples Lewis – squisito poligrafo che deve la sua fama agli studi sul Medioevo e sul Rinascimento – con Joy Gresham, scrittrice e poetessa americana. Amore che sfocia in un matrimonio celebrato due volte e si conclude con la prematura morte di lei. Scritto nel 1985, in parte ispirato a Diario di un dolore (A Grief Observed, 1961) di C.S. Lewis torna sullo schermo affidato alla solida competenza di Attenborough, è un film per chi ama le ombre, le sfumature, i ritmi narrativi lenti, la sordina delle emozioni e per chi ha la forza di coltivare la speranza anche quando si trova nella più profonda disperazione. La concertazione degli attori è ammirevole, bella la fotografia di Roger Pratt.
Ambientato nel 1952 in un college di Oxford racconta la storia d’amore di Clive Staples Lewis – squisito poligrafo che deve la sua fama agli studi sul Medioevo e sul Rinascimento – con Joy Gresham, scrittrice e poetessa americana. Amore che sfocia in un matrimonio celebrato due volte e si conclude con la prematura morte di lei. Scritto nel 1985, in parte ispirato a Diario di un dolore (A Grief Observed, 1961) di C.S. Lewis torna sullo schermo affidato alla solida competenza di Attenborough, è un film per chi ama le ombre, le sfumature, i ritmi narrativi lenti, la sordina delle emozioni e per chi ha la forza di coltivare la speranza anche quando si trova nella più profonda disperazione. La concertazione degli attori è ammirevole, bella la fotografia di Roger Pratt.
Film
22 Marzo 2011
20.00
Luc e Jean-Pierre Dardenne, Belgio/Francia, 2002
Introduzione di Roberto Malacrida, medico
Luc e Jean-Pierre Dardenne, Belgio/Francia, 2002
Introduzione di Roberto Malacrida, medico
Proprietario di una falegnameria che funziona come centro di formazione professionale, il gentile e laborioso Olivier (Gourmet) accoglie tra i suoi allievi il sedicenne Francis (Marinne), reduce da cinque anni di riformatorio che, dopo averlo conosciuto, gli chiede di diventare suo tutore, non sapendo che è il padre del ragazzino da lui ucciso cinque anni prima. L’intreccio del 3° film dei fratelli Dardenne “è il personaggio, opaco, enigmatico. Forse è l’attore stesso” (Gourmet fu premiato a Cannes 2002). Braccato dalla cinepresa che gli sta incollata addosso, spesso alle spalle, Olivier è il raro caso di un personaggio inseparabile dalla suspense angosciosa che imbeve lo spettatore, costretto moralmente a immedesimarsi con lui anche nella prima ora abbondante in cui ignora la natura del suo rapporto con il ragazzo. I Dardenne “continuano a togliere, ad asciugare trama, dialoghi e décor. E più tolgono, più il risultato è potente” (F. Tassi). Cinema lucido, concreto – “La verità è concreta” (B. Brecht) – preciso nei particolari, fatto di sguardi, con un uso della cinepresa a spalla che raramente è stato così fluido, funzionale, espressivo. Si chiama Il figlio. Poteva chiamarsi Il padre.
Proprietario di una falegnameria che funziona come centro di formazione professionale, il gentile e laborioso Olivier (Gourmet) accoglie tra i suoi allievi il sedicenne Francis (Marinne), reduce da cinque anni di riformatorio che, dopo averlo conosciuto, gli chiede di diventare suo tutore, non sapendo che è il padre del ragazzino da lui ucciso cinque anni prima. L’intreccio del 3° film dei fratelli Dardenne “è il personaggio, opaco, enigmatico. Forse è l’attore stesso” (Gourmet fu premiato a Cannes 2002). Braccato dalla cinepresa che gli sta incollata addosso, spesso alle spalle, Olivier è il raro caso di un personaggio inseparabile dalla suspense angosciosa che imbeve lo spettatore, costretto moralmente a immedesimarsi con lui anche nella prima ora abbondante in cui ignora la natura del suo rapporto con il ragazzo. I Dardenne “continuano a togliere, ad asciugare trama, dialoghi e décor. E più tolgono, più il risultato è potente” (F. Tassi). Cinema lucido, concreto – “La verità è concreta” (B. Brecht) – preciso nei particolari, fatto di sguardi, con un uso della cinepresa a spalla che raramente è stato così fluido, funzionale, espressivo. Si chiama Il figlio. Poteva chiamarsi Il padre.
Proprietario di una falegnameria che funziona come centro di formazione professionale, il gentile e laborioso Olivier (Gourmet) accoglie tra i suoi allievi il sedicenne Francis (Marinne), reduce da cinque anni di riformatorio che, dopo averlo conosciuto, gli chiede di diventare suo tutore, non sapendo che è il padre del ragazzino da lui ucciso cinque anni prima. L’intreccio del 3° film dei fratelli Dardenne “è il personaggio, opaco, enigmatico. Forse è l’attore stesso” (Gourmet fu premiato a Cannes 2002). Braccato dalla cinepresa che gli sta incollata addosso, spesso alle spalle, Olivier è il raro caso di un personaggio inseparabile dalla suspense angosciosa che imbeve lo spettatore, costretto moralmente a immedesimarsi con lui anche nella prima ora abbondante in cui ignora la natura del suo rapporto con il ragazzo. I Dardenne “continuano a togliere, ad asciugare trama, dialoghi e décor. E più tolgono, più il risultato è potente” (F. Tassi). Cinema lucido, concreto – “La verità è concreta” (B. Brecht) – preciso nei particolari, fatto di sguardi, con un uso della cinepresa a spalla che raramente è stato così fluido, funzionale, espressivo. Si chiama Il figlio. Poteva chiamarsi Il padre.
Proprietario di una falegnameria che funziona come centro di formazione professionale, il gentile e laborioso Olivier (Gourmet) accoglie tra i suoi allievi il sedicenne Francis (Marinne), reduce da cinque anni di riformatorio che, dopo averlo conosciuto, gli chiede di diventare suo tutore, non sapendo che è il padre del ragazzino da lui ucciso cinque anni prima. L’intreccio del 3° film dei fratelli Dardenne “è il personaggio, opaco, enigmatico. Forse è l’attore stesso” (Gourmet fu premiato a Cannes 2002). Braccato dalla cinepresa che gli sta incollata addosso, spesso alle spalle, Olivier è il raro caso di un personaggio inseparabile dalla suspense angosciosa che imbeve lo spettatore, costretto moralmente a immedesimarsi con lui anche nella prima ora abbondante in cui ignora la natura del suo rapporto con il ragazzo. I Dardenne “continuano a togliere, ad asciugare trama, dialoghi e décor. E più tolgono, più il risultato è potente” (F. Tassi). Cinema lucido, concreto – “La verità è concreta” (B. Brecht) – preciso nei particolari, fatto di sguardi, con un uso della cinepresa a spalla che raramente è stato così fluido, funzionale, espressivo. Si chiama Il figlio. Poteva chiamarsi Il padre.
Film
12 Aprile 2011
20.00
Antonello Grimaldi, Italia, 2007
Introduzione di Graziano Martignoni, psicanalista
Antonello Grimaldi, Italia, 2007
Introduzione di Graziano Martignoni, psicanalista
Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l’estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di “arresto”. Trasgredite le regole dell’efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.
Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l’estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di “arresto”. Trasgredite le regole dell’efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.
Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l’estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di “arresto”. Trasgredite le regole dell’efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.
Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l’estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di “arresto”. Trasgredite le regole dell’efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.
Film
26 Aprile 2011
20.00
Ferzan Ozpetek, Italia, 2001
introduzione di Pietro Antonini, musicista
Ferzan Ozpetek, Italia, 2001
introduzione di Pietro Antonini, musicista
Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l’interno da cui era stato inviato il regalo. L’appartamento è intestato al nominativo Marianie per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l’appartamento scoprirà la verità: l’amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un’esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente.
Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l’interno da cui era stato inviato il regalo. L’appartamento è intestato al nominativo Marianie per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l’appartamento scoprirà la verità: l’amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un’esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente.
Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l’interno da cui era stato inviato il regalo. L’appartamento è intestato al nominativo Marianie per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l’appartamento scoprirà la verità: l’amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un’esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente.
Antonia e Massimo sono sposati da quindici anni. Il loro è un matrimonio felice fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, accudita dalla madre e dalla cameriera filippina. Un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbliga a uscire di casa e a iniziare una serie di ricerche. Raggiunge così lo stabile e l’interno da cui era stato inviato il regalo. L’appartamento è intestato al nominativo Marianie per lei è ovvio cercare la signorina Mariani. Dopo diversi tentativi di depistaggio da parte della colorita comunità di gay e travestiti che affolla l’appartamento scoprirà la verità: l’amante di suo marito era un uomo, Michele. La prima reazione è di profondo disgusto ma progressivamente il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un’esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente.
Film
3 Maggio 2011
20.00
Luchino Visconti, Italia 1957
Introduzione di Benedino Gemelli, docente
Luchino Visconti, Italia 1957
Introduzione di Benedino Gemelli, docente
Dal racconto (1848) di F. Dostoevskij: Mario conosce Natalia che si strugge nell’attesa del ritorno di un amante. Quando sembra che finalmente i due si amino, l’assente ritorna. Melodramma raffreddato di alta tenuta stilistica e di bassa temperatura emotiva che capovolge il senso di un amore sfortunato in quello dell’illusione di un amore umiliato e in modo claustrofobico concentra l’azione su un canale di Livorno.
Dal racconto (1848) di F. Dostoevskij: Mario conosce Natalia che si strugge nell’attesa del ritorno di un amante. Quando sembra che finalmente i due si amino, l’assente ritorna. Melodramma raffreddato di alta tenuta stilistica e di bassa temperatura emotiva che capovolge il senso di un amore sfortunato in quello dell’illusione di un amore umiliato e in modo claustrofobico concentra l’azione su un canale di Livorno.
Dal racconto (1848) di F. Dostoevskij: Mario conosce Natalia che si strugge nell’attesa del ritorno di un amante. Quando sembra che finalmente i due si amino, l’assente ritorna. Melodramma raffreddato di alta tenuta stilistica e di bassa temperatura emotiva che capovolge il senso di un amore sfortunato in quello dell’illusione di un amore umiliato e in modo claustrofobico concentra l’azione su un canale di Livorno.
Dal racconto (1848) di F. Dostoevskij: Mario conosce Natalia che si strugge nell’attesa del ritorno di un amante. Quando sembra che finalmente i due si amino, l’assente ritorna. Melodramma raffreddato di alta tenuta stilistica e di bassa temperatura emotiva che capovolge il senso di un amore sfortunato in quello dell’illusione di un amore umiliato e in modo claustrofobico concentra l’azione su un canale di Livorno.
Film
24 Maggio 2011
20.00
Daniele Lucchetti, Italia 2010
Introduzione di Valdo Pezzoli, medico
Daniele Lucchetti, Italia 2010
Introduzione di Valdo Pezzoli, medico
Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali. Premio per il miglior attore al Festival di Cannes per Elio Germano.
Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali. Premio per il miglior attore al Festival di Cannes per Elio Germano.
Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali. Premio per il miglior attore al Festival di Cannes per Elio Germano.
Claudio è un operaio edile trentenne che lavora nei cantieri della periferia romana e vive con la moglie Elena e i due figli, in attesa del terzo. Gran lavoratore e marito devoto e innamorato, rimane sconvolto e impreparato dalla morte che raggiunge la donna, proprio mentre sta dando la vita al piccolo Vasco. Incapace di fronteggiare il dolore, si mette in testa di dover risarcire i figli, dandogli tutte quelle cose che, se non altro, si possono comperare. Si infila così in un affare più grosso di lui, dalle ripercussioni economiche e morali. Premio per il miglior attore al Festival di Cannes per Elio Germano.
Film
14 Giugno 2011
20.00
Yojiro Takita, Giappone, 2008
Introduzione di Virginio Pedroni, filosofo
Yojiro Takita, Giappone, 2008
Introduzione di Virginio Pedroni, filosofo
Dopo lo scioglimento dell’orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d’origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l’agenzia e scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Titubante all’inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre l’identità del suo nuovo mestiere, scappa di casa e lo abbandona solo in paese, dove in molti cominciano a snobbarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l’allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto.
Dopo lo scioglimento dell’orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d’origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l’agenzia e scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Titubante all’inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre l’identità del suo nuovo mestiere, scappa di casa e lo abbandona solo in paese, dove in molti cominciano a snobbarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l’allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto.
Dopo lo scioglimento dell’orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d’origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l’agenzia e scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Titubante all’inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre l’identità del suo nuovo mestiere, scappa di casa e lo abbandona solo in paese, dove in molti cominciano a snobbarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l’allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto.
Dopo lo scioglimento dell’orchestra, il violoncellista Daigo (Motoki Masahiro) rimane senza lavoro e decide di ritornare al paese d’origine. Assieme alla moglie Mika (Hirosue Ryoko), docile e mansueta come poche, si trasferisce nella sua vecchia casa in campagna alle porte di Yamagata. Qui comincia a cercare lavoro e si imbatte in un annuncio interessante, raggiunge l’agenzia e scopre che i viaggi dell’inserzione non sono vacanze alle Maldive ma dipartite nel mondo dell’aldilà. Titubante all’inizio, si lascia convincere dagli insegnamenti del capo, il becchino Sasaki (Yamazaki Tsutomu), e ritrova il sorriso perso da tempo. Quando la moglie scopre l’identità del suo nuovo mestiere, scappa di casa e lo abbandona solo in paese, dove in molti cominciano a snobbarlo. Ma il destino sta nuovamente per sorprenderlo, costringendolo a fare i conti con il passato, la morte della madre e l’allontanamento precoce del padre, fuggito chissà dove e mai più rivisto.
Film
28 Giugno 2011
20.00
Frank Oz, Germ./G. Bretagna/USA, 2007
Introduzione di Franco Zambelloni, filosofo
Frank Oz, Germ./G. Bretagna/USA, 2007
Introduzione di Franco Zambelloni, filosofo
Una sconclusionata famiglia inglese si riunisce al funerale del patriarca nella grande casa natale. Le tensioni familiari crescono e vecchi conflitti mai sopiti tornano a galla. Ma la situazione esplode quando un uomo misterioso si presenta al funerale e ricatta i figli minacciando di rivelare l`oscuro segreto del defunto. I figli faranno di tutto per evitare che la vergognosa notizia trapeli e che i parenti vengano a conoscenza di tale segreto. Quello che dovrebbe essere un giorno di raccoglimento si trasforma così in una rocambolesca catastrofe!
Una sconclusionata famiglia inglese si riunisce al funerale del patriarca nella grande casa natale. Le tensioni familiari crescono e vecchi conflitti mai sopiti tornano a galla. Ma la situazione esplode quando un uomo misterioso si presenta al funerale e ricatta i figli minacciando di rivelare l`oscuro segreto del defunto. I figli faranno di tutto per evitare che la vergognosa notizia trapeli e che i parenti vengano a conoscenza di tale segreto. Quello che dovrebbe essere un giorno di raccoglimento si trasforma così in una rocambolesca catastrofe!
Una sconclusionata famiglia inglese si riunisce al funerale del patriarca nella grande casa natale. Le tensioni familiari crescono e vecchi conflitti mai sopiti tornano a galla. Ma la situazione esplode quando un uomo misterioso si presenta al funerale e ricatta i figli minacciando di rivelare l`oscuro segreto del defunto. I figli faranno di tutto per evitare che la vergognosa notizia trapeli e che i parenti vengano a conoscenza di tale segreto. Quello che dovrebbe essere un giorno di raccoglimento si trasforma così in una rocambolesca catastrofe!
Una sconclusionata famiglia inglese si riunisce al funerale del patriarca nella grande casa natale. Le tensioni familiari crescono e vecchi conflitti mai sopiti tornano a galla. Ma la situazione esplode quando un uomo misterioso si presenta al funerale e ricatta i figli minacciando di rivelare l`oscuro segreto del defunto. I figli faranno di tutto per evitare che la vergognosa notizia trapeli e che i parenti vengano a conoscenza di tale segreto. Quello che dovrebbe essere un giorno di raccoglimento si trasforma così in una rocambolesca catastrofe!
Film
12 Luglio 2011
20.00
Nora Ephfron, USA, 1993
Introduzione di Alberto Pagnamenta, medico
Nora Ephfron, USA, 1993
Introduzione di Alberto Pagnamenta, medico
Quasi in stile Lelouch assistiamo alle vite separate dei due protagonisti. Annie è una giornalista e vive a Baltimora, lui, architetto, a Seattle. L’innamoramento avviene casualmente, quando la donna ascolta una trasmissione radiofonica a cui partecipa l’uomo che parla della sua situazione di vedovo. Suo figlio desidera avere una nuova madre e Annie ne è profondamente colpita.
Quasi in stile Lelouch assistiamo alle vite separate dei due protagonisti. Annie è una giornalista e vive a Baltimora, lui, architetto, a Seattle. L’innamoramento avviene casualmente, quando la donna ascolta una trasmissione radiofonica a cui partecipa l’uomo che parla della sua situazione di vedovo. Suo figlio desidera avere una nuova madre e Annie ne è profondamente colpita.
Quasi in stile Lelouch assistiamo alle vite separate dei due protagonisti. Annie è una giornalista e vive a Baltimora, lui, architetto, a Seattle. L’innamoramento avviene casualmente, quando la donna ascolta una trasmissione radiofonica a cui partecipa l’uomo che parla della sua situazione di vedovo. Suo figlio desidera avere una nuova madre e Annie ne è profondamente colpita.
Quasi in stile Lelouch assistiamo alle vite separate dei due protagonisti. Annie è una giornalista e vive a Baltimora, lui, architetto, a Seattle. L’innamoramento avviene casualmente, quando la donna ascolta una trasmissione radiofonica a cui partecipa l’uomo che parla della sua situazione di vedovo. Suo figlio desidera avere una nuova madre e Annie ne è profondamente colpita.
Film
23 Agosto 2011
20.00
Hirokazu Koreeda, Giappone, 2008
Introduzione di Michele Dell’Ambrogio, docente
Hirokazu Koreeda, Giappone, 2008
Introduzione di Michele Dell’Ambrogio, docente
Still Walking è un film ispirato dall’esperienza della perdita e del rimorso. Ci mostra lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulle relazioni interpersonali, ma soprattutto è una riflessione sul tempo. C’è sempre qualcosa che ci sfugge e che avremmo voluto dire o fare assieme ai nostri cari prima che se ne andassero per sempre. Si va avanti, si cammina, come dice il titolo del film.
Still Walking è un film ispirato dall’esperienza della perdita e del rimorso. Ci mostra lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulle relazioni interpersonali, ma soprattutto è una riflessione sul tempo. C’è sempre qualcosa che ci sfugge e che avremmo voluto dire o fare assieme ai nostri cari prima che se ne andassero per sempre. Si va avanti, si cammina, come dice il titolo del film.
Still Walking è un film ispirato dall’esperienza della perdita e del rimorso. Ci mostra lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulle relazioni interpersonali, ma soprattutto è una riflessione sul tempo. C’è sempre qualcosa che ci sfugge e che avremmo voluto dire o fare assieme ai nostri cari prima che se ne andassero per sempre. Si va avanti, si cammina, come dice il titolo del film.
Still Walking è un film ispirato dall’esperienza della perdita e del rimorso. Ci mostra lo scorrere del tempo ed i suoi effetti sulle relazioni interpersonali, ma soprattutto è una riflessione sul tempo. C’è sempre qualcosa che ci sfugge e che avremmo voluto dire o fare assieme ai nostri cari prima che se ne andassero per sempre. Si va avanti, si cammina, come dice il titolo del film.
Film
6 Settembre 2011
20.00
Xavier Beauvois, Francia, 2010
Introduzione di Rita Monotti, medico
Xavier Beauvois, Francia, 2010
Introduzione di Rita Monotti, medico
Il film porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro. Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, pur con una certa piattezza per quanto attiene al linguaggio cinematografico, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci.
Il film porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro. Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, pur con una certa piattezza per quanto attiene al linguaggio cinematografico, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci.
Il film porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro. Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, pur con una certa piattezza per quanto attiene al linguaggio cinematografico, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci.
Il film porta sullo schermo il sacrificio di sette monaci francesi che nel marzo 1996 vennero sequestrati da un gruppo armato della Jihad islamica e le cui teste vennero ritrovate il 30 maggio di quello stesso anno. Documenti ritrovati di recente coinvolgono le forze armate algerine nel tragico esito finale del sequestro. Non era facile trovare la cifra stilistica giusta per raccontare la vita e il progressivo avvicinarsi alla morte di questi religiosi facendoli restare degli uomini e non trasformandoli agiograficamente in martiri quali poi sarebbero divenuti. Beauvois, pur con una certa piattezza per quanto attiene al linguaggio cinematografico, ci è riuscito sul piano della sceneggiatura che ritma lo scorrere del tempo grazie al succedersi delle celebrazioni e delle preghiere e canti comunitari. A questi si alternano le vicende esterne e interne al luogo sacro con la messa in luce di tutte le convinzioni ma anche di tutte le incertezze e debolezze dei monaci.
13 Settembre 2011
20.00
Nanni Moretti, Italia, 2001
Introduzione di Mattia Lepori, medico
Nanni Moretti, Italia, 2001
Introduzione di Mattia Lepori, medico
Giovanni è uno psicoanalista con numerosi pazienti con i quali ha un rapporto di paziente comprensione ma anche, come la professione richiede, di lucido distacco. Giovanni ha una moglie, Paola, e due figli adolescenti: Irene e Andrea. La vita scorre tranquilla, turbata solo da una ragazzata commessa da Andrea: il furto di un’ammonite nel piccolo museo scolastico. Il ragazzo decide di andare a fare un’immersione con gli amici e, per cause imprecisate, muore per un’embolia. La perdita del figlio stronca i familiari. Giovanni non riesce quasi più a lavorare, Paola si chiude nel dolore e Irene diventa irascibile. Un giorno arriva una lettera per Andrea. È firmata da Arianna, una coetanea che lo aveva conosciuto solo per un giorno e che si era innamorata di lui. Sarà proprio partendo da questo inatteso contatto che la vita della famiglia potrà rimettersi in moto. Palma d’oro al Festival di Cannes.
Giovanni è uno psicoanalista con numerosi pazienti con i quali ha un rapporto di paziente comprensione ma anche, come la professione richiede, di lucido distacco. Giovanni ha una moglie, Paola, e due figli adolescenti: Irene e Andrea. La vita scorre tranquilla, turbata solo da una ragazzata commessa da Andrea: il furto di un’ammonite nel piccolo museo scolastico. Il ragazzo decide di andare a fare un’immersione con gli amici e, per cause imprecisate, muore per un’embolia. La perdita del figlio stronca i familiari. Giovanni non riesce quasi più a lavorare, Paola si chiude nel dolore e Irene diventa irascibile. Un giorno arriva una lettera per Andrea. È firmata da Arianna, una coetanea che lo aveva conosciuto solo per un giorno e che si era innamorata di lui. Sarà proprio partendo da questo inatteso contatto che la vita della famiglia potrà rimettersi in moto. Palma d’oro al Festival di Cannes.
Giovanni è uno psicoanalista con numerosi pazienti con i quali ha un rapporto di paziente comprensione ma anche, come la professione richiede, di lucido distacco. Giovanni ha una moglie, Paola, e due figli adolescenti: Irene e Andrea. La vita scorre tranquilla, turbata solo da una ragazzata commessa da Andrea: il furto di un’ammonite nel piccolo museo scolastico. Il ragazzo decide di andare a fare un’immersione con gli amici e, per cause imprecisate, muore per un’embolia. La perdita del figlio stronca i familiari. Giovanni non riesce quasi più a lavorare, Paola si chiude nel dolore e Irene diventa irascibile. Un giorno arriva una lettera per Andrea. È firmata da Arianna, una coetanea che lo aveva conosciuto solo per un giorno e che si era innamorata di lui. Sarà proprio partendo da questo inatteso contatto che la vita della famiglia potrà rimettersi in moto. Palma d’oro al Festival di Cannes.
Giovanni è uno psicoanalista con numerosi pazienti con i quali ha un rapporto di paziente comprensione ma anche, come la professione richiede, di lucido distacco. Giovanni ha una moglie, Paola, e due figli adolescenti: Irene e Andrea. La vita scorre tranquilla, turbata solo da una ragazzata commessa da Andrea: il furto di un’ammonite nel piccolo museo scolastico. Il ragazzo decide di andare a fare un’immersione con gli amici e, per cause imprecisate, muore per un’embolia. La perdita del figlio stronca i familiari. Giovanni non riesce quasi più a lavorare, Paola si chiude nel dolore e Irene diventa irascibile. Un giorno arriva una lettera per Andrea. È firmata da Arianna, una coetanea che lo aveva conosciuto solo per un giorno e che si era innamorata di lui. Sarà proprio partendo da questo inatteso contatto che la vita della famiglia potrà rimettersi in moto. Palma d’oro al Festival di Cannes.
Film
20 Settembre 2011
20.00
Carine Adler, Gran Bretagna, 1997
Introduzione di Tiziana Filippi, filosofa
Carine Adler, Gran Bretagna, 1997
Introduzione di Tiziana Filippi, filosofa
A Liverpool quando sua madre muore di tumore, Iris sprofonda in una confusione che è, insieme, rabbiosa e morbosa, intorpidita e autodistruttiva. Soltanto quando riesce a sciogliere il dolore che la opprime, con l’aiuto della sorella incinta Rose, riemerge. Toccante esordio di C. Adler che, ispirandosi al libro Madre, Madonna, Puttana della psicologa Estela Welldon, esplora in profondità un triangolo femminile, evitando gli ingorghi del patetismo e le secche di uno sguardo da entomologo. Sapiente e graduale costruzione drammaturgica e due attrici ammirevoli. Premiato al Festival di Edimburgo e applaudito a quello di Toronto.
A Liverpool quando sua madre muore di tumore, Iris sprofonda in una confusione che è, insieme, rabbiosa e morbosa, intorpidita e autodistruttiva. Soltanto quando riesce a sciogliere il dolore che la opprime, con l’aiuto della sorella incinta Rose, riemerge. Toccante esordio di C. Adler che, ispirandosi al libro Madre, Madonna, Puttana della psicologa Estela Welldon, esplora in profondità un triangolo femminile, evitando gli ingorghi del patetismo e le secche di uno sguardo da entomologo. Sapiente e graduale costruzione drammaturgica e due attrici ammirevoli. Premiato al Festival di Edimburgo e applaudito a quello di Toronto.
A Liverpool quando sua madre muore di tumore, Iris sprofonda in una confusione che è, insieme, rabbiosa e morbosa, intorpidita e autodistruttiva. Soltanto quando riesce a sciogliere il dolore che la opprime, con l’aiuto della sorella incinta Rose, riemerge. Toccante esordio di C. Adler che, ispirandosi al libro Madre, Madonna, Puttana della psicologa Estela Welldon, esplora in profondità un triangolo femminile, evitando gli ingorghi del patetismo e le secche di uno sguardo da entomologo. Sapiente e graduale costruzione drammaturgica e due attrici ammirevoli. Premiato al Festival di Edimburgo e applaudito a quello di Toronto.
A Liverpool quando sua madre muore di tumore, Iris sprofonda in una confusione che è, insieme, rabbiosa e morbosa, intorpidita e autodistruttiva. Soltanto quando riesce a sciogliere il dolore che la opprime, con l’aiuto della sorella incinta Rose, riemerge. Toccante esordio di C. Adler che, ispirandosi al libro Madre, Madonna, Puttana della psicologa Estela Welldon, esplora in profondità un triangolo femminile, evitando gli ingorghi del patetismo e le secche di uno sguardo da entomologo. Sapiente e graduale costruzione drammaturgica e due attrici ammirevoli. Premiato al Festival di Edimburgo e applaudito a quello di Toronto.
Film
11 Ottobre 2011
20.00
Peter Jackson, USA/N. Zelanda, 2009
Introduzione di Hans Neuenschwander, medico
Peter Jackson, USA/N. Zelanda, 2009
Introduzione di Hans Neuenschwander, medico
Norristown, in Pennsylvania, fra villette a schiera e campi di granturco, vive la famiglia Salmon. Susie, la primogenita, è un’adolescente qualunque, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver avuto il suo primo incontro romantico con lui, Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, tranquillo ometto di mezza età con la passione per le case di bambola. Dopo averla fatta entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, Harvey la violenta e la uccide brutalmente. Lo spirito di Susie si trova così a muoversi fra la terra e il cielo in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere e patire per quel che succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.
Norristown, in Pennsylvania, fra villette a schiera e campi di granturco, vive la famiglia Salmon. Susie, la primogenita, è un’adolescente qualunque, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver avuto il suo primo incontro romantico con lui, Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, tranquillo ometto di mezza età con la passione per le case di bambola. Dopo averla fatta entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, Harvey la violenta e la uccide brutalmente. Lo spirito di Susie si trova così a muoversi fra la terra e il cielo in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere e patire per quel che succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.
Norristown, in Pennsylvania, fra villette a schiera e campi di granturco, vive la famiglia Salmon. Susie, la primogenita, è un’adolescente qualunque, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver avuto il suo primo incontro romantico con lui, Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, tranquillo ometto di mezza età con la passione per le case di bambola. Dopo averla fatta entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, Harvey la violenta e la uccide brutalmente. Lo spirito di Susie si trova così a muoversi fra la terra e il cielo in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere e patire per quel che succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.
Norristown, in Pennsylvania, fra villette a schiera e campi di granturco, vive la famiglia Salmon. Susie, la primogenita, è un’adolescente qualunque, appassionata di fotografia e innamorata del compagno di scuola Ray Singh. Il 6 dicembre 1973, dopo aver avuto il suo primo incontro romantico con lui, Susie viene fermata sulla strada di casa dal vicino, il signor Harvey, tranquillo ometto di mezza età con la passione per le case di bambola. Dopo averla fatta entrare in un piccolo rifugio sotterraneo da lui stesso costruito, Harvey la violenta e la uccide brutalmente. Lo spirito di Susie si trova così a muoversi fra la terra e il cielo in una sorta di limbo fatto di ricordi e di fantasie, da dove può vedere e patire per quel che succede ai suoi cari e al suo omicida nel mondo mortale.
Film
25 Ottobre 2011
20.00
Jason Reitman, USA, 2009
Introduzione di Moira Bubola, giornalista
Jason Reitman, USA, 2009
Introduzione di Moira Bubola, giornalista
Ryan Bingham è un uomo affascinante, un abilissimo tagliatore di teste ed è libero come l’aria. Nel cielo, appunto, trascorre la maggior parte del proprio tempo, in trasferte di lavoro, agognando il prestigioso club dei dieci milioni di miglia. Ma qualcosa accade, tra un aereo e l’altro. Nathalie, una ragazzina neolaureata ha convinto il suo capo che viaggiare è dispendioso e si può benissimo licenziare in videoconferenza, minacciando di riportare Ryan a terra proprio quando il nostro ha da poco incontrato Alex, una trentenne che pare la sua fotocopia al femminile, così orgogliosamente sola da fargli venir voglia di non esserlo più.
Ryan Bingham è un uomo affascinante, un abilissimo tagliatore di teste ed è libero come l’aria. Nel cielo, appunto, trascorre la maggior parte del proprio tempo, in trasferte di lavoro, agognando il prestigioso club dei dieci milioni di miglia. Ma qualcosa accade, tra un aereo e l’altro. Nathalie, una ragazzina neolaureata ha convinto il suo capo che viaggiare è dispendioso e si può benissimo licenziare in videoconferenza, minacciando di riportare Ryan a terra proprio quando il nostro ha da poco incontrato Alex, una trentenne che pare la sua fotocopia al femminile, così orgogliosamente sola da fargli venir voglia di non esserlo più.
Ryan Bingham è un uomo affascinante, un abilissimo tagliatore di teste ed è libero come l’aria. Nel cielo, appunto, trascorre la maggior parte del proprio tempo, in trasferte di lavoro, agognando il prestigioso club dei dieci milioni di miglia. Ma qualcosa accade, tra un aereo e l’altro. Nathalie, una ragazzina neolaureata ha convinto il suo capo che viaggiare è dispendioso e si può benissimo licenziare in videoconferenza, minacciando di riportare Ryan a terra proprio quando il nostro ha da poco incontrato Alex, una trentenne che pare la sua fotocopia al femminile, così orgogliosamente sola da fargli venir voglia di non esserlo più.
Ryan Bingham è un uomo affascinante, un abilissimo tagliatore di teste ed è libero come l’aria. Nel cielo, appunto, trascorre la maggior parte del proprio tempo, in trasferte di lavoro, agognando il prestigioso club dei dieci milioni di miglia. Ma qualcosa accade, tra un aereo e l’altro. Nathalie, una ragazzina neolaureata ha convinto il suo capo che viaggiare è dispendioso e si può benissimo licenziare in videoconferenza, minacciando di riportare Ryan a terra proprio quando il nostro ha da poco incontrato Alex, una trentenne che pare la sua fotocopia al femminile, così orgogliosamente sola da fargli venir voglia di non esserlo più.
Film
15 Novembre 2011
20.00
Michael Winterbottom, G. Bretagna, 2008
Introduzione di Fabio Merlini, filosofo
Michael Winterbottom, G. Bretagna, 2008
Introduzione di Fabio Merlini, filosofo
Mary e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a Genova, spostando se stesso e le figlie dall’America in Italia. Arrivano d’estate per ambientarsi prima che inizi l’anno scolastico e tra puntatine al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli altri.
Mary e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a Genova, spostando se stesso e le figlie dall’America in Italia. Arrivano d’estate per ambientarsi prima che inizi l’anno scolastico e tra puntatine al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli altri.
Mary e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a Genova, spostando se stesso e le figlie dall’America in Italia. Arrivano d’estate per ambientarsi prima che inizi l’anno scolastico e tra puntatine al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli altri.
Mary e Kelly rimangono orfane di madre dopo un incidente stradale che rischia di uccidere anche loro. Joe invece, il padre, non era presente e ora deve recuperare le fila della sua famiglia. Per farlo accetta un lavoro a Genova, spostando se stesso e le figlie dall’America in Italia. Arrivano d’estate per ambientarsi prima che inizi l’anno scolastico e tra puntatine al mare, visite turistiche e apparizioni fantasmagoriche tutti e tre dovranno venire a patti con il lutto e ricomporre il rapporto con gli altri.
Film
22 Novembre 2011
20.00
Vittorio De Sica, Italia, 1948
Introduzione di Alberto Nessi, scrittore
Vittorio De Sica, Italia, 1948
Introduzione di Alberto Nessi, scrittore
Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, un disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo (1946) omonimo di Luigi Bartolini, la cui sceneggiatura risulta firmata anche da O. Biancoli, S. Cecchi D’Amico, A. Franci, G. Gherardi, G. Guerrieri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all’estero. L’amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d’argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.).
Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, un disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo (1946) omonimo di Luigi Bartolini, la cui sceneggiatura risulta firmata anche da O. Biancoli, S. Cecchi D’Amico, A. Franci, G. Gherardi, G. Guerrieri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all’estero. L’amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d’argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.).
Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, un disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo (1946) omonimo di Luigi Bartolini, la cui sceneggiatura risulta firmata anche da O. Biancoli, S. Cecchi D’Amico, A. Franci, G. Gherardi, G. Guerrieri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all’estero. L’amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d’argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.).
Derubato della bicicletta, indispensabile per il lavoro appena trovato, un disoccupato va col figlioletto alla ricerca del ladro attraverso la Roma del dopoguerra, incontrando solidarietà, indifferenza, aperta ostilità. Tratto dal romanzo (1946) omonimo di Luigi Bartolini, la cui sceneggiatura risulta firmata anche da O. Biancoli, S. Cecchi D’Amico, A. Franci, G. Gherardi, G. Guerrieri, è – con Umberto D (1952) – il risultato più alto del sodalizio De Sica-Zavattini e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con Roma, città aperta (1945) fu più conosciuto all’estero. L’amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. Oscar speciale 1949, 6 Nastri d’argento e altri premi (Locarno, New York, Londra, Knokke-le-Zonte, Bruxelles ecc.).
Film
6 Dicembre 2011
20.00
Alexander Payne, USA, 2002
Introduzione di Pierluigi Quadri, medico
Alexander Payne, USA, 2002
Introduzione di Pierluigi Quadri, medico
A proposito di Schmidt, Alexander Payne, USA 2002
Warren Schmidt, un misantropo che ha speso una vita in una società di assicurazioni, all’età di 66 anni va in pensione. Potrebbe essere giunto il momento di godersela, ma la moglie Helen muore all’improvviso. Schmidt decide allora di andare a Denver, per tentare di convincere l’adorata figlia Jeannie a non sposare il fidanzato, un bellimbusto venditore di materassi ad acqua. Tutto andrà a rotoli: la figlia si sposerà, lui si troverà a vagare senza meta per gli States, e scoprirà persino che anni prima la moglie l’aveva tradito con il suo migliore amico; insperatamente, però, troverà un amico: un bambino nigeriano, adottato a distanza, a cui Schmidt affida i suoi pensieri, e che in cambio gli invierà un disegno. Dopo l’ottimo Election, Payne supera solo in parte il banco di prova del terzo film; ad un soggetto esile e provocatorio solo superficialmente, si contrappone peraltro la prova d’attore di Jack Nicholson che, da solo, rende la pellicola degna di essere vista.
A proposito di Schmidt, Alexander Payne, USA 2002
Warren Schmidt, un misantropo che ha speso una vita in una società di assicurazioni, all’età di 66 anni va in pensione. Potrebbe essere giunto il momento di godersela, ma la moglie Helen muore all’improvviso. Schmidt decide allora di andare a Denver, per tentare di convincere l’adorata figlia Jeannie a non sposare il fidanzato, un bellimbusto venditore di materassi ad acqua. Tutto andrà a rotoli: la figlia si sposerà, lui si troverà a vagare senza meta per gli States, e scoprirà persino che anni prima la moglie l’aveva tradito con il suo migliore amico; insperatamente, però, troverà un amico: un bambino nigeriano, adottato a distanza, a cui Schmidt affida i suoi pensieri, e che in cambio gli invierà un disegno. Dopo l’ottimo Election, Payne supera solo in parte il banco di prova del terzo film; ad un soggetto esile e provocatorio solo superficialmente, si contrappone peraltro la prova d’attore di Jack Nicholson che, da solo, rende la pellicola degna di essere vista.
A proposito di Schmidt, Alexander Payne, USA 2002
Warren Schmidt, un misantropo che ha speso una vita in una società di assicurazioni, all’età di 66 anni va in pensione. Potrebbe essere giunto il momento di godersela, ma la moglie Helen muore all’improvviso. Schmidt decide allora di andare a Denver, per tentare di convincere l’adorata figlia Jeannie a non sposare il fidanzato, un bellimbusto venditore di materassi ad acqua. Tutto andrà a rotoli: la figlia si sposerà, lui si troverà a vagare senza meta per gli States, e scoprirà persino che anni prima la moglie l’aveva tradito con il suo migliore amico; insperatamente, però, troverà un amico: un bambino nigeriano, adottato a distanza, a cui Schmidt affida i suoi pensieri, e che in cambio gli invierà un disegno. Dopo l’ottimo Election, Payne supera solo in parte il banco di prova del terzo film; ad un soggetto esile e provocatorio solo superficialmente, si contrappone peraltro la prova d’attore di Jack Nicholson che, da solo, rende la pellicola degna di essere vista.
A proposito di Schmidt, Alexander Payne, USA 2002
Warren Schmidt, un misantropo che ha speso una vita in una società di assicurazioni, all’età di 66 anni va in pensione. Potrebbe essere giunto il momento di godersela, ma la moglie Helen muore all’improvviso. Schmidt decide allora di andare a Denver, per tentare di convincere l’adorata figlia Jeannie a non sposare il fidanzato, un bellimbusto venditore di materassi ad acqua. Tutto andrà a rotoli: la figlia si sposerà, lui si troverà a vagare senza meta per gli States, e scoprirà persino che anni prima la moglie l’aveva tradito con il suo migliore amico; insperatamente, però, troverà un amico: un bambino nigeriano, adottato a distanza, a cui Schmidt affida i suoi pensieri, e che in cambio gli invierà un disegno. Dopo l’ottimo Election, Payne supera solo in parte il banco di prova del terzo film; ad un soggetto esile e provocatorio solo superficialmente, si contrappone peraltro la prova d’attore di Jack Nicholson che, da solo, rende la pellicola degna di essere vista.
Film
20 Dicembre 2011
20.00
Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Introduzione di Paolo Cattorini, bioeticista
Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Introduzione di Paolo Cattorini, bioeticista
Antichrist, Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l’amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.
Antichrist, Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l’amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.
Antichrist, Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l’amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.
Antichrist, Lars Von Trier, Danimarca/Germania/Francia, 2009
Un uomo, una donna. Un marito e una moglie che fanno l’amore con grande trasporto. Nel frattempo il loro bambino esce dal box in cui dormiva, si arrampica sulla finestra per guardare affascinato la neve che cade e precipita morendo. La donna a distanza di un mese non riesce a riprendersi e il marito, che è anche uno psicoterapeuta, decide di curarla anche se i protocolli della professione non lo consentirebbero. Inizia così un percorso che condurrà entrambi in una casa nel bosco dove la tragedia è in agguato.
8° Percorso etico-cinematografico dell’Ospedale Civico di Lugano
Film
Aula Magna Ospedale Civico
Via Tesserete 46
Lugano
15 Ottobre 2012 -
20 Maggio 2013
Entrata libera
Organizzazione
Martina Malacrida
con la collaborazione di
Roberta Bastos-Wullschleger Guenda Bernegger Valentina Di Bernardo Nicola Grignoli
Il Percorso etico-cinematografico gode del sostegno finanziario dell’Ospedale Regionale di Lugano, dalla Commissione di Etica Clinica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (COMEC) e delle Case di distribuzione (per gli altri film non si sono trovati i detentori dei diritti: le organizzatrici sono comunque pronte a soddisfare le esigenze di associazioni o persone che dovessero reclamarli).
Organizzazione
Martina Malacrida
con la collaborazione di
Roberta Bastos-Wullschleger Guenda Bernegger Valentina Di Bernardo Nicola Grignoli
Il Percorso etico-cinematografico gode del sostegno finanziario dell’Ospedale Regionale di Lugano, dalla Commissione di Etica Clinica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (COMEC) e delle Case di distribuzione (per gli altri film non si sono trovati i detentori dei diritti: le organizzatrici sono comunque pronte a soddisfare le esigenze di associazioni o persone che dovessero reclamarli).
15 Ottobre 2012
20.00
Steve McQueen, GB/Irlanda, 2008
Introduzione: Franco Zambelloni, filosofo
Steve McQueen, GB/Irlanda, 2008
Introduzione: Franco Zambelloni, filosofo
Irlanda del Nord, 1981. Il Primo Ministro Margaret Thatcher ha abolito lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. I detenuti appartenenti all’IRA danno perciò il via, nella prigione di Maze, allo sciopero “della coperta” e a quello dell’igiene, cui segue una dura repressione da parte delle forze dell’ordine. Il primo marzo, Bobby Sands, leader del movimento, decreta allora l’inizio di uno sciopero totale della fame, che lo condurrà alla morte, insieme a nove compagni, all’età di 27 anni. Il britannico Steve McQueen ha con l’immagine un rapporto estremamente fisico, che qui porta all’estremo, dal fisico al fisiologico, poiché le armi della contestazioni sono dapprima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso, ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà: quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine. Ed è tutto attorno a questo percorso insostenibile del libero arbitrio del protagonista che si muove Hunger, con una struttura originale e studiata, cerebrale, ma che procede verso la nudità (la coltre di neve, poi la coperta poi il lenzuolo/sudario), anzi la scarnificazione, e cerca la provocazione utile, vitale, morale, non quella sterile dello shock immediato e presto dimenticato.
Irlanda del Nord, 1981. Il Primo Ministro Margaret Thatcher ha abolito lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. I detenuti appartenenti all’IRA danno perciò il via, nella prigione di Maze, allo sciopero “della coperta” e a quello dell’igiene, cui segue una dura repressione da parte delle forze dell’ordine. Il primo marzo, Bobby Sands, leader del movimento, decreta allora l’inizio di uno sciopero totale della fame, che lo condurrà alla morte, insieme a nove compagni, all’età di 27 anni. Il britannico Steve McQueen ha con l’immagine un rapporto estremamente fisico, che qui porta all’estremo, dal fisico al fisiologico, poiché le armi della contestazioni sono dapprima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso, ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà: quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine. Ed è tutto attorno a questo percorso insostenibile del libero arbitrio del protagonista che si muove Hunger, con una struttura originale e studiata, cerebrale, ma che procede verso la nudità (la coltre di neve, poi la coperta poi il lenzuolo/sudario), anzi la scarnificazione, e cerca la provocazione utile, vitale, morale, non quella sterile dello shock immediato e presto dimenticato.
Irlanda del Nord, 1981. Il Primo Ministro Margaret Thatcher ha abolito lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. I detenuti appartenenti all’IRA danno perciò il via, nella prigione di Maze, allo sciopero “della coperta” e a quello dell’igiene, cui segue una dura repressione da parte delle forze dell’ordine. Il primo marzo, Bobby Sands, leader del movimento, decreta allora l’inizio di uno sciopero totale della fame, che lo condurrà alla morte, insieme a nove compagni, all’età di 27 anni. Il britannico Steve McQueen ha con l’immagine un rapporto estremamente fisico, che qui porta all’estremo, dal fisico al fisiologico, poiché le armi della contestazioni sono dapprima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso, ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà: quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine. Ed è tutto attorno a questo percorso insostenibile del libero arbitrio del protagonista che si muove Hunger, con una struttura originale e studiata, cerebrale, ma che procede verso la nudità (la coltre di neve, poi la coperta poi il lenzuolo/sudario), anzi la scarnificazione, e cerca la provocazione utile, vitale, morale, non quella sterile dello shock immediato e presto dimenticato.
Irlanda del Nord, 1981. Il Primo Ministro Margaret Thatcher ha abolito lo statuto speciale di prigioniero politico e considera ogni carcerato paramilitare della resistenza irlandese alla stregua di un criminale comune. I detenuti appartenenti all’IRA danno perciò il via, nella prigione di Maze, allo sciopero “della coperta” e a quello dell’igiene, cui segue una dura repressione da parte delle forze dell’ordine. Il primo marzo, Bobby Sands, leader del movimento, decreta allora l’inizio di uno sciopero totale della fame, che lo condurrà alla morte, insieme a nove compagni, all’età di 27 anni. Il britannico Steve McQueen ha con l’immagine un rapporto estremamente fisico, che qui porta all’estremo, dal fisico al fisiologico, poiché le armi della contestazioni sono dapprima i rifiuti del corpo e poi il corpo stesso, ultima risorsa a disposizione e ultimo baluardo di libertà: quella di poter scegliere di disporre di sé, della propria vita e della sua fine. Ed è tutto attorno a questo percorso insostenibile del libero arbitrio del protagonista che si muove Hunger, con una struttura originale e studiata, cerebrale, ma che procede verso la nudità (la coltre di neve, poi la coperta poi il lenzuolo/sudario), anzi la scarnificazione, e cerca la provocazione utile, vitale, morale, non quella sterile dello shock immediato e presto dimenticato.
26 Novembre 2012
20.00
Jacques Audiard Francia/Italia, 2009
Introduzione Fabrizio Comandini, direttore carceri
Jacques Audiard Francia/Italia, 2009
Introduzione Fabrizio Comandini, direttore carceri
Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità. Ciò avviene all’interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro.
Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità. Ciò avviene all’interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro.
Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità. Ciò avviene all’interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro.
Malik El Djebena ha 19 anni quando viene condannato a sei anni di prigione. Entra con poco o nulla, una banconota ripiegata su se stessa e dei vestiti troppo usurati, che a detta delle guardie non vale la pena di conservare. Quando esce ha un impero e tre macchine pronte a scortare i suoi primi passi. In mezzo c’è il carcere, la protezione offertagli da un mafioso corso, l’omicidio come rito d’iniziazione, l’ampliarsi delle conoscenze e dei traffici, le incursioni in permesso fuori dal carcere, dove gli affari prendono velocità. Ciò avviene all’interno di una prigione, il cinema lo ha già raccontato altrove meglio che qui, per non parlare di come nasce un padrino. Quello che fa Audiard, nel suo film, è prendere il genere per mostrarsi infedele, instaurare con esso un doppio gioco, come fa Malik con il boss corso, stare apparentemente nelle regole ma prendersi la libertà di raccontare anche molto altro.
10 Dicembre 2012
20.00
Marco Bellocchio Italia/Francia, 1972
Introduzione Paolo Cattorini
Marco Bellocchio Italia/Francia, 1972
Introduzione Paolo Cattorini
Spedito in collegio da un padre che non sopporta la sua insubordinazione, il giovane Angelo Transeunti si ritrova in un freddo ambiente popolato di studenti indisciplinati ma timorati di Dio, sacerdoti rigorosi e convittori trattati come schiavi. La sua innata indisposizione a regole e istituzioni inizia a diffondersi come un male all’interno delle mura ecclesiastiche: i ragazzi cominciano a deridere le lezioni e a ribellarsi alla disciplina imposta del vicerettore Padre Corazza, mentre i convittori decidono di non soccombere a un’oppressione mascherata da carità cristiana e organizzano uno sciopero. Per infondere nuovi dubbi e timori anche nelle più giovani coscienze, Transeunti e altri ragazzi mettono in scena una versione “brechtiana” del Faust, in cui fra irrisione e anticlericalismo, sconvolgono definitivamente le coscienze di tutti gli abitanti del collegio. Sulle ceneri del Sessantotto, Marco Bellocchio eleva il tumulto culturale e politico giovanile di quegli anni in un impeto immaginifico e sanguigno. Nel nome del padre è l’opera che più di ogni altra è riuscita a portare quello spirito ribelle e acerbo al suo apice visionario e contemporaneamente, al suo scacco definitivo, all’impossibilità di farsi azione politica efficace.
Spedito in collegio da un padre che non sopporta la sua insubordinazione, il giovane Angelo Transeunti si ritrova in un freddo ambiente popolato di studenti indisciplinati ma timorati di Dio, sacerdoti rigorosi e convittori trattati come schiavi. La sua innata indisposizione a regole e istituzioni inizia a diffondersi come un male all’interno delle mura ecclesiastiche: i ragazzi cominciano a deridere le lezioni e a ribellarsi alla disciplina imposta del vicerettore Padre Corazza, mentre i convittori decidono di non soccombere a un’oppressione mascherata da carità cristiana e organizzano uno sciopero. Per infondere nuovi dubbi e timori anche nelle più giovani coscienze, Transeunti e altri ragazzi mettono in scena una versione “brechtiana” del Faust, in cui fra irrisione e anticlericalismo, sconvolgono definitivamente le coscienze di tutti gli abitanti del collegio. Sulle ceneri del Sessantotto, Marco Bellocchio eleva il tumulto culturale e politico giovanile di quegli anni in un impeto immaginifico e sanguigno. Nel nome del padre è l’opera che più di ogni altra è riuscita a portare quello spirito ribelle e acerbo al suo apice visionario e contemporaneamente, al suo scacco definitivo, all’impossibilità di farsi azione politica efficace.
Spedito in collegio da un padre che non sopporta la sua insubordinazione, il giovane Angelo Transeunti si ritrova in un freddo ambiente popolato di studenti indisciplinati ma timorati di Dio, sacerdoti rigorosi e convittori trattati come schiavi. La sua innata indisposizione a regole e istituzioni inizia a diffondersi come un male all’interno delle mura ecclesiastiche: i ragazzi cominciano a deridere le lezioni e a ribellarsi alla disciplina imposta del vicerettore Padre Corazza, mentre i convittori decidono di non soccombere a un’oppressione mascherata da carità cristiana e organizzano uno sciopero. Per infondere nuovi dubbi e timori anche nelle più giovani coscienze, Transeunti e altri ragazzi mettono in scena una versione “brechtiana” del Faust, in cui fra irrisione e anticlericalismo, sconvolgono definitivamente le coscienze di tutti gli abitanti del collegio. Sulle ceneri del Sessantotto, Marco Bellocchio eleva il tumulto culturale e politico giovanile di quegli anni in un impeto immaginifico e sanguigno. Nel nome del padre è l’opera che più di ogni altra è riuscita a portare quello spirito ribelle e acerbo al suo apice visionario e contemporaneamente, al suo scacco definitivo, all’impossibilità di farsi azione politica efficace.
Spedito in collegio da un padre che non sopporta la sua insubordinazione, il giovane Angelo Transeunti si ritrova in un freddo ambiente popolato di studenti indisciplinati ma timorati di Dio, sacerdoti rigorosi e convittori trattati come schiavi. La sua innata indisposizione a regole e istituzioni inizia a diffondersi come un male all’interno delle mura ecclesiastiche: i ragazzi cominciano a deridere le lezioni e a ribellarsi alla disciplina imposta del vicerettore Padre Corazza, mentre i convittori decidono di non soccombere a un’oppressione mascherata da carità cristiana e organizzano uno sciopero. Per infondere nuovi dubbi e timori anche nelle più giovani coscienze, Transeunti e altri ragazzi mettono in scena una versione “brechtiana” del Faust, in cui fra irrisione e anticlericalismo, sconvolgono definitivamente le coscienze di tutti gli abitanti del collegio. Sulle ceneri del Sessantotto, Marco Bellocchio eleva il tumulto culturale e politico giovanile di quegli anni in un impeto immaginifico e sanguigno. Nel nome del padre è l’opera che più di ogni altra è riuscita a portare quello spirito ribelle e acerbo al suo apice visionario e contemporaneamente, al suo scacco definitivo, all’impossibilità di farsi azione politica efficace.
21 Gennaio 2013
20.00
Michael Winterbottom Gran Bretagna, 2002
Introduzione Mario Branda, avvocato
Michael Winterbottom Gran Bretagna, 2002
Introduzione Mario Branda, avvocato
L’odissea di due ragazzi profughi dall’Afghanistan post talebani che cercano di raggiungere Londra. Uno dei due ce la farà ma a prezzo di un calvario inumano. Winterbottom non è nuovo all’intervento diretto sulla realtà (basti pensare a Welcome to Sarajevo). Questa volta però costruisce una narrazione volutamente “sporca” con camera a mano e sgranature per sottolineare anche linguisticamente un viaggio che non ha più bisogno della cronaca televisiva anche perché non sembra interessare più a nessuno. L’Afghanistan è stato “liberato” e questo gli basti. Il mondo ha da pensare ad altri fronti. Così l’infanzia viene negata e non c’è posto per lei nel nostro mondo che ha continuamente bisogno di nuovi soggetti per cui “commuoversi”. Winterbottom li espone invece nuovamente dinanzi alla nostra falsa coscienza chiedendoci di non voltare il capo fingendo di non sapere.
L’odissea di due ragazzi profughi dall’Afghanistan post talebani che cercano di raggiungere Londra. Uno dei due ce la farà ma a prezzo di un calvario inumano. Winterbottom non è nuovo all’intervento diretto sulla realtà (basti pensare a Welcome to Sarajevo). Questa volta però costruisce una narrazione volutamente “sporca” con camera a mano e sgranature per sottolineare anche linguisticamente un viaggio che non ha più bisogno della cronaca televisiva anche perché non sembra interessare più a nessuno. L’Afghanistan è stato “liberato” e questo gli basti. Il mondo ha da pensare ad altri fronti. Così l’infanzia viene negata e non c’è posto per lei nel nostro mondo che ha continuamente bisogno di nuovi soggetti per cui “commuoversi”. Winterbottom li espone invece nuovamente dinanzi alla nostra falsa coscienza chiedendoci di non voltare il capo fingendo di non sapere.
L’odissea di due ragazzi profughi dall’Afghanistan post talebani che cercano di raggiungere Londra. Uno dei due ce la farà ma a prezzo di un calvario inumano. Winterbottom non è nuovo all’intervento diretto sulla realtà (basti pensare a Welcome to Sarajevo). Questa volta però costruisce una narrazione volutamente “sporca” con camera a mano e sgranature per sottolineare anche linguisticamente un viaggio che non ha più bisogno della cronaca televisiva anche perché non sembra interessare più a nessuno. L’Afghanistan è stato “liberato” e questo gli basti. Il mondo ha da pensare ad altri fronti. Così l’infanzia viene negata e non c’è posto per lei nel nostro mondo che ha continuamente bisogno di nuovi soggetti per cui “commuoversi”. Winterbottom li espone invece nuovamente dinanzi alla nostra falsa coscienza chiedendoci di non voltare il capo fingendo di non sapere.
L’odissea di due ragazzi profughi dall’Afghanistan post talebani che cercano di raggiungere Londra. Uno dei due ce la farà ma a prezzo di un calvario inumano. Winterbottom non è nuovo all’intervento diretto sulla realtà (basti pensare a Welcome to Sarajevo). Questa volta però costruisce una narrazione volutamente “sporca” con camera a mano e sgranature per sottolineare anche linguisticamente un viaggio che non ha più bisogno della cronaca televisiva anche perché non sembra interessare più a nessuno. L’Afghanistan è stato “liberato” e questo gli basti. Il mondo ha da pensare ad altri fronti. Così l’infanzia viene negata e non c’è posto per lei nel nostro mondo che ha continuamente bisogno di nuovi soggetti per cui “commuoversi”. Winterbottom li espone invece nuovamente dinanzi alla nostra falsa coscienza chiedendoci di non voltare il capo fingendo di non sapere.
18 Febbraio 2013
20.00
Giuliano Montaldo Italia/Francia, 1971
Introduzione Alberto Nessi, scrittore
Giuliano Montaldo Italia/Francia, 1971
Introduzione Alberto Nessi, scrittore
Come il calzolaio Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, immigrati negli USA e anarchici, furono incriminati per rapina e omicidio, condannati a morte innocenti nel 1921 e giustiziati il 23 agosto 1927. I due anarchici italiani rivivono sullo schermo nella commossa e commovente interpretazione di Cucciolla e Volonté (premiato a Cannes) nel quadro di un film all’insegna dell’efficacia narrativa, oratorio senza enfasi, un po’ ripetitivo, in stabile equilibrio tra informazione e denuncia anche se non sempre fa quadrare i conti tra analisi e dimostrazione. Scritto dal regista con Fabrizio Onofri e Ottavio Jemma con un occhio al cinema hollywoodiano giudiziario e di denuncia, rimpolpato con le esperienze del cinema politico europeo.
Come il calzolaio Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, immigrati negli USA e anarchici, furono incriminati per rapina e omicidio, condannati a morte innocenti nel 1921 e giustiziati il 23 agosto 1927. I due anarchici italiani rivivono sullo schermo nella commossa e commovente interpretazione di Cucciolla e Volonté (premiato a Cannes) nel quadro di un film all’insegna dell’efficacia narrativa, oratorio senza enfasi, un po’ ripetitivo, in stabile equilibrio tra informazione e denuncia anche se non sempre fa quadrare i conti tra analisi e dimostrazione. Scritto dal regista con Fabrizio Onofri e Ottavio Jemma con un occhio al cinema hollywoodiano giudiziario e di denuncia, rimpolpato con le esperienze del cinema politico europeo.
Come il calzolaio Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, immigrati negli USA e anarchici, furono incriminati per rapina e omicidio, condannati a morte innocenti nel 1921 e giustiziati il 23 agosto 1927. I due anarchici italiani rivivono sullo schermo nella commossa e commovente interpretazione di Cucciolla e Volonté (premiato a Cannes) nel quadro di un film all’insegna dell’efficacia narrativa, oratorio senza enfasi, un po’ ripetitivo, in stabile equilibrio tra informazione e denuncia anche se non sempre fa quadrare i conti tra analisi e dimostrazione. Scritto dal regista con Fabrizio Onofri e Ottavio Jemma con un occhio al cinema hollywoodiano giudiziario e di denuncia, rimpolpato con le esperienze del cinema politico europeo.
Come il calzolaio Nicola Sacco e il pescivendolo Bartolomeo Vanzetti, immigrati negli USA e anarchici, furono incriminati per rapina e omicidio, condannati a morte innocenti nel 1921 e giustiziati il 23 agosto 1927. I due anarchici italiani rivivono sullo schermo nella commossa e commovente interpretazione di Cucciolla e Volonté (premiato a Cannes) nel quadro di un film all’insegna dell’efficacia narrativa, oratorio senza enfasi, un po’ ripetitivo, in stabile equilibrio tra informazione e denuncia anche se non sempre fa quadrare i conti tra analisi e dimostrazione. Scritto dal regista con Fabrizio Onofri e Ottavio Jemma con un occhio al cinema hollywoodiano giudiziario e di denuncia, rimpolpato con le esperienze del cinema politico europeo.
18 Marzo 2011
20.00
In the Name of the Father
Jim Sheridan, Irlanda, 1993
Introduzione:
John Noseda, procuratore generale
In the Name of the Father
Jim Sheridan, Irlanda, 1993
Introduzione:
John Noseda, procuratore generale
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dell’innocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dell’IRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, morì in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici né gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come l’avvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono e Trevor Jones.
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dell’innocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dell’IRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, morì in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici né gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come l’avvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono e Trevor Jones.
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dell’innocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dell’IRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, morì in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici né gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come l’avvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono e Trevor Jones.
Ispirato a una storia vera e tratto dal libro autobiografico Proved Innocence (Il prezzo dell’innocenza) di Gerry Conlon. Processati come terroristi dell’IRA e autori di una strage in un pub di Guildford il 5 ottobre 1974, quattro proletari irlandesi patiscono 15 anni di carcere prima che sia scoperta la loro innocenza. Con loro furono condannati a pene minori parenti e amici. Giuseppe (sic) Conlon, padre di uno dei quattro, morì in carcere nel 1980. Storia di un clamoroso errore giudiziario, frutto di un complotto poliziesco, coinvolgente film civile incline al sentimentalismo e alla retorica manichea, vale soprattutto come racconto di formazione nella descrizione del rapporto tra padre e figlio, rinchiusi nella stessa cella. Non mancano i passaggi declamatori o didattici né gli stereotipi della vita carceraria, ma nemmeno le pagine forti, come l’avvio a Belfast, sostenuto nel suo ritmo forsennato dalla musica di Bono e Trevor Jones.
22 Aprile 2013
20.00
Tate Taylor USA, 2012
Iintroduzione Tiziana Filippi, filosofa
Tate Taylor USA, 2012
Iintroduzione Tiziana Filippi, filosofa
Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e il primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari “negre” (come allora venivano dispregiativamente chiamate). Inizialmente trova delle ovvie resistenze ma, in concomitanza con la campagna che una delle “ladies” lancia affinché nelle abitazioni dei bianchi ci sia un gabinetto riservato alle cameriere, qualche bocca inizia ad aprirsi. La prima a parlare è Aibileen seguita poi da Minny. Il libro di Skeeter comincia a prendere forma e, al contempo, a non essere più “suo” ma delle donne che le confidano le umiliazioni patite.
Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e il primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari “negre” (come allora venivano dispregiativamente chiamate). Inizialmente trova delle ovvie resistenze ma, in concomitanza con la campagna che una delle “ladies” lancia affinché nelle abitazioni dei bianchi ci sia un gabinetto riservato alle cameriere, qualche bocca inizia ad aprirsi. La prima a parlare è Aibileen seguita poi da Minny. Il libro di Skeeter comincia a prendere forma e, al contempo, a non essere più “suo” ma delle donne che le confidano le umiliazioni patite.
Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e il primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari “negre” (come allora venivano dispregiativamente chiamate). Inizialmente trova delle ovvie resistenze ma, in concomitanza con la campagna che una delle “ladies” lancia affinché nelle abitazioni dei bianchi ci sia un gabinetto riservato alle cameriere, qualche bocca inizia ad aprirsi. La prima a parlare è Aibileen seguita poi da Minny. Il libro di Skeeter comincia a prendere forma e, al contempo, a non essere più “suo” ma delle donne che le confidano le umiliazioni patite.
Jackson, Mississippi. Inizio degli Anni Sessanta. Skeeter si è appena laureata e il primo impiego che ottiene è presso un giornale locale in cui deve rispondere alla posta delle casalinghe. Le viene però un’idea migliore. Circondata com’è da un razzismo tanto ipocrita quanto esibito e consapevole del fatto che l’educazione dei piccoli, come lo è stata la sua, è nelle mani delle domestiche di colore, decide di raccontare la vita dei bianchi osservata dal punto di vista delle collaboratrici familiari “negre” (come allora venivano dispregiativamente chiamate). Inizialmente trova delle ovvie resistenze ma, in concomitanza con la campagna che una delle “ladies” lancia affinché nelle abitazioni dei bianchi ci sia un gabinetto riservato alle cameriere, qualche bocca inizia ad aprirsi. La prima a parlare è Aibileen seguita poi da Minny. Il libro di Skeeter comincia a prendere forma e, al contempo, a non essere più “suo” ma delle donne che le confidano le umiliazioni patite.
20 Maggio 2013
20.00
Zhang Yimou Cina, 1999
Introduzione Fabio Pusterla, poeta
Zhang Yimou Cina, 1999
Introduzione Fabio Pusterla, poeta
Una maestrina (con o senza la penna rossa) va in cerca della pecorella smarrita, lo scolaretto scomparso dalla sua classe. La classe di Yimou non è acqua, anche con un soggetto deamicisiano. Uno di quei film fatti apposta per vincere il Leone a Venezia. Cosa che si è puntualmente verificata.
Una maestrina (con o senza la penna rossa) va in cerca della pecorella smarrita, lo scolaretto scomparso dalla sua classe. La classe di Yimou non è acqua, anche con un soggetto deamicisiano. Uno di quei film fatti apposta per vincere il Leone a Venezia. Cosa che si è puntualmente verificata.
Una maestrina (con o senza la penna rossa) va in cerca della pecorella smarrita, lo scolaretto scomparso dalla sua classe. La classe di Yimou non è acqua, anche con un soggetto deamicisiano. Uno di quei film fatti apposta per vincere il Leone a Venezia. Cosa che si è puntualmente verificata.
Una maestrina (con o senza la penna rossa) va in cerca della pecorella smarrita, lo scolaretto scomparso dalla sua classe. La classe di Yimou non è acqua, anche con un soggetto deamicisiano. Uno di quei film fatti apposta per vincere il Leone a Venezia. Cosa che si è puntualmente verificata.
1° Percorso etico-cinematografico dell'Ospedale Regionale San Giovanni di Bellinzona
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni
di Bellinzona e Valli
22 Marzo 2017-
6 Dicembre 2017
Entrata Libera
Organizzazione
Martina Malacrida-Nembrini
Roberta Wullschleger
Il percorso etico-cinematografico della Fondazione Sasso Corbaro gode del sostegno dell'Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli, del patrocinio della Commissione di etica clinica dell'EOC (COMEC) e delle Case di distribuzione (per alcuni film non si sono trovati i detentori dei diritti: le organizzatrici sono comunque pronte a soddisfare lr rsigenze di associazioni opersone che dovessero reclamarli)
Organizzazione
Martina Malacrida-Nembrini
Roberta Wullschleger
Il percorso etico-cinematografico della Fondazione Sasso Corbaro gode del sostegno dell'Ospedale Regionale di Bellinzona e Valli, del patrocinio della Commissione di etica clinica dell'EOC (COMEC) e delle Case di distribuzione (per alcuni film non si sono trovati i detentori dei diritti: le organizzatrici sono comunque pronte a soddisfare lr rsigenze di associazioni opersone che dovessero reclamarli)
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
22 Marzo 2017
20.30
Mario Monicelli, Italia, 1957
Introduzione: Prof, Dr. med. Michele Ghielmini, primario di oncologia e direttore sanitario IOSI
Mario Monicelli, Italia, 1957
Introduzione: Prof, Dr. med. Michele Ghielmini, primario di oncologia e direttore sanitario IOSI
Un giovane dottore arriva ad esercitare in un paese dove nessuno si fida dei medici, ma tutti preferiscono ricorrere per i propri problemi di salute a uno stregone.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Un giovane dottore arriva ad esercitare in un paese dove nessuno si fida dei medici, ma tutti preferiscono ricorrere per i propri problemi di salute a uno stregone.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Un giovane dottore arriva ad esercitare in un paese dove nessuno si fida dei medici, ma tutti preferiscono ricorrere per i propri problemi di salute a uno stregone.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Un giovane dottore arriva ad esercitare in un paese dove nessuno si fida dei medici, ma tutti preferiscono ricorrere per i propri problemi di salute a uno stregone.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
12 Aprile 2017
20.30
Thomas Lilti, Francia, 2014, v.o. francese
Introduzione: Prof. Dr. med. Gian Paolo Ramelli, primario neuropediatria e capo pediatria EOC
Thomas Lilti, Francia, 2014, v.o. francese
Introduzione: Prof. Dr. med. Gian Paolo Ramelli, primario neuropediatria e capo pediatria EOC
Benjamin diventerà un grande medico, ne è certo. Ma la sua prima esperienza come interno nel reparto ospedaliero dove suo padre lavora non va come previsto. La pratica si rivela più dura della teoria. La responsabilità è opprimente, suo padre è sempre assente e il suo compagno di servizio, Abdel, è un medico straniero molto più esperto di lui. Benjamin si confronterà brutalmente con i suoi limiti, le sue paure, quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale. La sua iniziazione comincia.
Informazioni tratte da: mymovies.it
Benjamin diventerà un grande medico, ne è certo. Ma la sua prima esperienza come interno nel reparto ospedaliero dove suo padre lavora non va come previsto. La pratica si rivela più dura della teoria. La responsabilità è opprimente, suo padre è sempre assente e il suo compagno di servizio, Abdel, è un medico straniero molto più esperto di lui. Benjamin si confronterà brutalmente con i suoi limiti, le sue paure, quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale. La sua iniziazione comincia.
Informazioni tratte da: mymovies.it
Benjamin diventerà un grande medico, ne è certo. Ma la sua prima esperienza come interno nel reparto ospedaliero dove suo padre lavora non va come previsto. La pratica si rivela più dura della teoria. La responsabilità è opprimente, suo padre è sempre assente e il suo compagno di servizio, Abdel, è un medico straniero molto più esperto di lui. Benjamin si confronterà brutalmente con i suoi limiti, le sue paure, quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale. La sua iniziazione comincia.
Informazioni tratte da: mymovies.it
Benjamin diventerà un grande medico, ne è certo. Ma la sua prima esperienza come interno nel reparto ospedaliero dove suo padre lavora non va come previsto. La pratica si rivela più dura della teoria. La responsabilità è opprimente, suo padre è sempre assente e il suo compagno di servizio, Abdel, è un medico straniero molto più esperto di lui. Benjamin si confronterà brutalmente con i suoi limiti, le sue paure, quelle dei suoi pazienti, delle famiglie, dei medici e del personale. La sua iniziazione comincia.
Informazioni tratte da: mymovies.it
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
10 Maggio 2017
20.30
Stanley Kramer, Usa, 1955
Introduzione: Dr. med. Davide La Regina, vice primario chirurgia viscerale, ORBV
Stanley Kramer, Usa, 1955
Introduzione: Dr. med. Davide La Regina, vice primario chirurgia viscerale, ORBV
La carriera medica è l'unica ragione di vita dello studente Lucas, che ad essa ha subordinato tutto, anche il matrimonio con Cristina. Affermatosi come medico, tradisce però Cristina, che lo lascia. Un giorno compie un irreparabile errore nel corso di un'operazione. Quando il mondo sembra crollargli addosso, si ritrova accanto la fedele Cristina.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
La carriera medica è l'unica ragione di vita dello studente Lucas, che ad essa ha subordinato tutto, anche il matrimonio con Cristina. Affermatosi come medico, tradisce però Cristina, che lo lascia. Un giorno compie un irreparabile errore nel corso di un'operazione. Quando il mondo sembra crollargli addosso, si ritrova accanto la fedele Cristina.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
La carriera medica è l'unica ragione di vita dello studente Lucas, che ad essa ha subordinato tutto, anche il matrimonio con Cristina. Affermatosi come medico, tradisce però Cristina, che lo lascia. Un giorno compie un irreparabile errore nel corso di un'operazione. Quando il mondo sembra crollargli addosso, si ritrova accanto la fedele Cristina.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
La carriera medica è l'unica ragione di vita dello studente Lucas, che ad essa ha subordinato tutto, anche il matrimonio con Cristina. Affermatosi come medico, tradisce però Cristina, che lo lascia. Un giorno compie un irreparabile errore nel corso di un'operazione. Quando il mondo sembra crollargli addosso, si ritrova accanto la fedele Cristina.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
7 Giugno 2017
20.30
Randa Haines, USA, 1991
Introduzione: Dr. med. Renato Piantanida, primario otorinolaringoiatra, ORBV e ORL
In collaborazione con il progetto SorridEnte dell'Ospedale regionale di Bellinzona e Valli
Randa Haines, USA, 1991
Introduzione: Dr. med. Renato Piantanida, primario otorinolaringoiatra, ORBV e ORL
In collaborazione con il progetto SorridEnte dell'Ospedale regionale di Bellinzona e Valli
Jack Mackee è un medico giovane e molto capace che però non ha un buon rapporto con i pazienti. Sottopostosi a una visita di controllo presso una collega si vede diagnosticare un tumore alle corde vocali. Jack da medico si trasforma progressivamente in paziente e ...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Jack Mackee è un medico giovane e molto capace che però non ha un buon rapporto con i pazienti. Sottopostosi a una visita di controllo presso una collega si vede diagnosticare un tumore alle corde vocali. Jack da medico si trasforma progressivamente in paziente e ...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Jack Mackee è un medico giovane e molto capace che però non ha un buon rapporto con i pazienti. Sottopostosi a una visita di controllo presso una collega si vede diagnosticare un tumore alle corde vocali. Jack da medico si trasforma progressivamente in paziente e ...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Jack Mackee è un medico giovane e molto capace che però non ha un buon rapporto con i pazienti. Sottopostosi a una visita di controllo presso una collega si vede diagnosticare un tumore alle corde vocali. Jack da medico si trasforma progressivamente in paziente e ...
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Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
30 agosto 2017
20.30
Alfred Hitschcoch, USA, 1945
Introduzione: Dr. med. Cristina Mangas, capo servizio dermatologia, ORBV
Alfred Hitschcoch, USA, 1945
Introduzione: Dr. med. Cristina Mangas, capo servizio dermatologia, ORBV
Constance Peterson (Ingrid Bergman) è una giovane dottoressa che lavora presso una clinica psichiatrica e che non presta alcuna attenzione ai suoi pur tanti ammiratori. Almeno fino a quando nella clinica arriva il dottor Edwards (Gregory Peck), destinato a prendere il posto del vecchio direttore, il dottor Murchinson (Leo G. Carroll), che deve andare in pensione per raggiunti limiti di età. Tra i due scoppia improvviso l'amore, tanto che la riservata dottoressa dedita solo al lavoro si trasforma in una donna follemente innamorata. Ma Edwards ha comportamenti alquanto strani...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Constance Peterson (Ingrid Bergman) è una giovane dottoressa che lavora presso una clinica psichiatrica e che non presta alcuna attenzione ai suoi pur tanti ammiratori. Almeno fino a quando nella clinica arriva il dottor Edwards (Gregory Peck), destinato a prendere il posto del vecchio direttore, il dottor Murchinson (Leo G. Carroll), che deve andare in pensione per raggiunti limiti di età. Tra i due scoppia improvviso l'amore, tanto che la riservata dottoressa dedita solo al lavoro si trasforma in una donna follemente innamorata. Ma Edwards ha comportamenti alquanto strani...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Constance Peterson (Ingrid Bergman) è una giovane dottoressa che lavora presso una clinica psichiatrica e che non presta alcuna attenzione ai suoi pur tanti ammiratori. Almeno fino a quando nella clinica arriva il dottor Edwards (Gregory Peck), destinato a prendere il posto del vecchio direttore, il dottor Murchinson (Leo G. Carroll), che deve andare in pensione per raggiunti limiti di età. Tra i due scoppia improvviso l'amore, tanto che la riservata dottoressa dedita solo al lavoro si trasforma in una donna follemente innamorata. Ma Edwards ha comportamenti alquanto strani...
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Constance Peterson (Ingrid Bergman) è una giovane dottoressa che lavora presso una clinica psichiatrica e che non presta alcuna attenzione ai suoi pur tanti ammiratori. Almeno fino a quando nella clinica arriva il dottor Edwards (Gregory Peck), destinato a prendere il posto del vecchio direttore, il dottor Murchinson (Leo G. Carroll), che deve andare in pensione per raggiunti limiti di età. Tra i due scoppia improvviso l'amore, tanto che la riservata dottoressa dedita solo al lavoro si trasforma in una donna follemente innamorata. Ma Edwards ha comportamenti alquanto strani...
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Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
4 Ottobre 2017
20.30
Alexandre Louis Daniel Goetschmann, Israele/Svizzera, 2011, v.o. ebraico, sott. italiano
Introduzione: Dr. med. Stefano Cafarotti, capo servizio chirurgia toracica, EOC/ORBV
Alexandre Louis Daniel Goetschmann, Israele/Svizzera, 2011, v.o. ebraico, sott. italiano
Introduzione: Dr. med. Stefano Cafarotti, capo servizio chirurgia toracica, EOC/ORBV
L'ospedale non dorme mai. La sua esistenza eterna ci assicura che ci sarà sempre qualcuno a tenerci in vita. Il ritratto di un chirurgo.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
L'ospedale non dorme mai. La sua esistenza eterna ci assicura che ci sarà sempre qualcuno a tenerci in vita. Il ritratto di un chirurgo.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
L'ospedale non dorme mai. La sua esistenza eterna ci assicura che ci sarà sempre qualcuno a tenerci in vita. Il ritratto di un chirurgo.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
L'ospedale non dorme mai. La sua esistenza eterna ci assicura che ci sarà sempre qualcuno a tenerci in vita. Il ritratto di un chirurgo.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
8 Novembre 2017
20.30
Robert Altman, USA, 1970
Introduzione: Dr. med. Bernhard Ciritsis, vice primario chirurgia, ORBV, responsabile traumatologia e ortopedia
Robert Altman, USA, 1970
Introduzione: Dr. med. Bernhard Ciritsis, vice primario chirurgia, ORBV, responsabile traumatologia e ortopedia
Il capitano medico "Occhidifalco" Pierce raggiunge il Mobile Army Surgery Hospital nei pressi di un campo di battaglia in Corea. Qui trova subito amicizia e solidarietà nei colleghi McIntyre e Forrest grazie anche al blando comando del colonnello Henry Blake che tollera senza difficoltà le loro trasgressioni che non ledono però il loro impegno di chirurghi da campo che quotidianamente debbono confrontarsi con la morte.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Il capitano medico "Occhidifalco" Pierce raggiunge il Mobile Army Surgery Hospital nei pressi di un campo di battaglia in Corea. Qui trova subito amicizia e solidarietà nei colleghi McIntyre e Forrest grazie anche al blando comando del colonnello Henry Blake che tollera senza difficoltà le loro trasgressioni che non ledono però il loro impegno di chirurghi da campo che quotidianamente debbono confrontarsi con la morte.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Il capitano medico "Occhidifalco" Pierce raggiunge il Mobile Army Surgery Hospital nei pressi di un campo di battaglia in Corea. Qui trova subito amicizia e solidarietà nei colleghi McIntyre e Forrest grazie anche al blando comando del colonnello Henry Blake che tollera senza difficoltà le loro trasgressioni che non ledono però il loro impegno di chirurghi da campo che quotidianamente debbono confrontarsi con la morte.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Il capitano medico "Occhidifalco" Pierce raggiunge il Mobile Army Surgery Hospital nei pressi di un campo di battaglia in Corea. Qui trova subito amicizia e solidarietà nei colleghi McIntyre e Forrest grazie anche al blando comando del colonnello Henry Blake che tollera senza difficoltà le loro trasgressioni che non ledono però il loro impegno di chirurghi da campo che quotidianamente debbono confrontarsi con la morte.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Film
Auditorium
Ospedale Regionale San Giovanni Bellinzona e Valli
6 Dicembre 2017
20.30
Thomas Lilti, Francia 2016
Introduzione: Prof. Dr. med. Giacomo Simonetti, primario pediatria, ORBV e OBV
Thomas Lilti, Francia 2016
Introduzione: Prof. Dr. med. Giacomo Simonetti, primario pediatria, ORBV e OBV
Di giorno e di notte, col buono e col cattivo tempo, Jean-Pierre Werner percorre le strade sterrate di campagna per raggiungere i suoi pazienti. Medico devoto alla professione e ai piccoli o grandi malati della sua comunità rurale, gli viene diagnosticato un cancro al cervello e consigliato di trovare alla svelta un assistente. Reticente ad affidare i suoi pazienti a terzi, Jean-Pierre accetta controvoglia l'aiuto di Nathalie Delezia, un'ex infermiera che ha terminato da poco gli studi. La collaborazione si rivela presto difficile ma Nathalie ha carattere e incassa bene le bizzarrie che Jean-Pierre impone al suo tirocinio. Paziente dopo paziente, chilometro dopo chilometro, la rivalità cederà il posto alla fiducia e a un sentimento indeterminato tra solidarietà e desiderio.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Di giorno e di notte, col buono e col cattivo tempo, Jean-Pierre Werner percorre le strade sterrate di campagna per raggiungere i suoi pazienti. Medico devoto alla professione e ai piccoli o grandi malati della sua comunità rurale, gli viene diagnosticato un cancro al cervello e consigliato di trovare alla svelta un assistente. Reticente ad affidare i suoi pazienti a terzi, Jean-Pierre accetta controvoglia l'aiuto di Nathalie Delezia, un'ex infermiera che ha terminato da poco gli studi. La collaborazione si rivela presto difficile ma Nathalie ha carattere e incassa bene le bizzarrie che Jean-Pierre impone al suo tirocinio. Paziente dopo paziente, chilometro dopo chilometro, la rivalità cederà il posto alla fiducia e a un sentimento indeterminato tra solidarietà e desiderio.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Di giorno e di notte, col buono e col cattivo tempo, Jean-Pierre Werner percorre le strade sterrate di campagna per raggiungere i suoi pazienti. Medico devoto alla professione e ai piccoli o grandi malati della sua comunità rurale, gli viene diagnosticato un cancro al cervello e consigliato di trovare alla svelta un assistente. Reticente ad affidare i suoi pazienti a terzi, Jean-Pierre accetta controvoglia l'aiuto di Nathalie Delezia, un'ex infermiera che ha terminato da poco gli studi. La collaborazione si rivela presto difficile ma Nathalie ha carattere e incassa bene le bizzarrie che Jean-Pierre impone al suo tirocinio. Paziente dopo paziente, chilometro dopo chilometro, la rivalità cederà il posto alla fiducia e a un sentimento indeterminato tra solidarietà e desiderio.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it
Di giorno e di notte, col buono e col cattivo tempo, Jean-Pierre Werner percorre le strade sterrate di campagna per raggiungere i suoi pazienti. Medico devoto alla professione e ai piccoli o grandi malati della sua comunità rurale, gli viene diagnosticato un cancro al cervello e consigliato di trovare alla svelta un assistente. Reticente ad affidare i suoi pazienti a terzi, Jean-Pierre accetta controvoglia l'aiuto di Nathalie Delezia, un'ex infermiera che ha terminato da poco gli studi. La collaborazione si rivela presto difficile ma Nathalie ha carattere e incassa bene le bizzarrie che Jean-Pierre impone al suo tirocinio. Paziente dopo paziente, chilometro dopo chilometro, la rivalità cederà il posto alla fiducia e a un sentimento indeterminato tra solidarietà e desiderio.
Informazioni tratte da: www.mymovies.it