Joseph Beuys amava il feltro, fin da quando, pilota nella Seconda guerra mondiale, abbattuto dal nemico e precipitato col suo aereo in Crimea, sperimenta il freddo e rischia di morire assiderato: lo salva un gruppo di nomadi tartari, curandolo proprio con una coperta di feltro.
La poetica e pratica artistica di Beuys hanno precorso temi e riflessioni oggi più che mai attuali: il rapporto tra essere umano e Natura, ecologia, pace, arte intesa come impegno sociale e ricerca spirituale. In “Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda”un pianoforte, a simbolo della Cultura in crisi, viene avvolto in uno strato di feltro per proteggerlo e ricondurlo alla vita.
Un riferimento alla vita personale dell’artista per ricordare una cura ricevuta e riproporla a favore di un elemento cosi vulnerabile come la Cultura. La croce rossa sulla coperta di feltro enfatizza il concetto di cura da prestare al concetto stesso di Cultura.
Quest’opera di Beuys, cosi come molte altre sue creazioni, sanno ritrovare attualità anche sessant’anni dopo. L’intero mondo della Cultura è stato tra i più toccati durante questa pandemia e forse qualche coperta in più non avrebbe guastato. Ma la Cura è un atto temporaneo, fatto di più fasi: anche quello di togliere la coperta e tornare a far risuonare le corde del nostro pianoforte, perché è la Cultura stessa una Cura per noi stessi.